“Destinazione paesaggio” per la nuova mostra ai Musei civici di Monza. In esposizione più di quaranta opere “donate, ereditate o acquisite dalla città di Monza in oltre cento anni di storia”. Un’iniziativa, si legge nella presentazione, che è stata inserita nell’ambito della Monza Paesaggio Week in corso in questi giorni e che si propone di celebrare i novant’anni ormai trascorsi dalla fondazione dei musei civici, aperti al pubblico nel 1935 nella sede di allora, la Villa reale.

Sguardi da Monza: che cossa c’è ai Musei civici
“I pezzi in mostra, tra cui alcuni inediti, ripercorrono lo stretto legame tra la città e i collezionisti che con la loro generosità hanno costantemente arricchito il patrimonio civico”, senza tralasciare gli acquisti che “negli anni il Comune stesso ha operato, valorizzando il lavoro e la creatività di artisti contemporanei”. Da un “Paesaggio agreste” (1880-1890) del monzese Eugenio Spreafico, uno dei grandi interpreti della pittura lombarda del secondo Ottocento che si forma all’Accademia di belle arti di Brera, a “Sulla spiaggia di Alassio” (1931) di Erme Ripa, pittore, grafico, designer e consulente culturale di spicco nel panorama artistico e culturale monzese del Novecento, fino al “Ponte di San Gerardino” (1950-1960) che il pittore Niccolò Segota, studente dell’Isia, ripropone usando colori, linee diagonali e forme nette: solo questi tre esempi varrebbero una visita.
Ma ovviamente c’è di più e quel di più potrà essere ammirato lungo un percorso che si snoda lungo quattro sezioni e che prende il via dal Seicento “tra barocco e classicismo”, quando sul paesaggio i pittori iniziano a puntare tra episodi tratti dalla bibbia, antiche vedute urbane, marine e porti. “Riflessi sul mare” per la seconda delle sezioni, dove spiccano le opere di Pompeo Mariani e di Mosè Bianchi tra Liguria e laguna veneta.

Sguardi da Monza: le amate montagne
Con la terza si cambia scenario, arrivano gli “Orizzonti di montagna”: le vedute divisioniste del toscano Guido Cinotti e le rappresentazioni delle gite fuori porta dei monzesi che raggiungono i laghi e i monti vicino a casa in cerca di ispirazione.
L’ultima sezione, “Da Monza ai luoghi della Brianza” accompagna i visitatori – novelli flâneurs – tra le strade di una città in cambiamento, proprio come l’hanno rappresentata Emilio Borsa, Anselmo Bucci e Luigi Stradella.
La mostra resta allestita fino al 31 agosto e si tratta, come ha commentato l’assessora alla Cultura Arianna Bettin in una nota stampa, di «una magnifica occasione per mostrare al pubblico, ancora una volta, quanto ricco e diversificato sia il patrimonio» dei musei civici.
Sguardi da Monza: le aperture
La mostra, completamente accessibile, osserverà gli orari di apertura dei musei (mercoledì 15-18, giovedì 15-18 e 20-23, venerdì, sabato e domenica 10-13 e 15-18): l’ingresso a pagamento è incluso nel biglietto di ingresso.
In calendario fino a fine agosto visite guidate (la prima alle 15.30 di sabato 31 maggio) e family lab per famiglie con bambini tra i 3 e gli 11 anni: tutti i dettagli sul sito internet ufficiale museicivicimonza.it.