Renate, exploit di Odilla Agrati: vince un concorso letterario a Como

Il successo è maturato grazie ad un racconto inedito, presentato nella sezione autobiografie, imperniato sulla tragica scomparsa del fratello minore dell'autrice
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Odilla Agrati in occasione della premiazione

È la renatese Odilla Agrati la vincitrice della dodicesima edizione del premio letterario internazionale Città di Como 2025, sezione autobiografie. Nella splendida cornice della Sala Bianca del Teatro Sociale di Como, il suo inedito “Pianto antico” ha conquistato la giuria, composta da figure di spicco come il presidente e scrittore Andrea Vitali, il giornalista del Corriere della Sera Pierluigi Panza e il poeta e critico Milo De Angelis, che ne hanno motivato la scelta in virtù di una «lettura che commuove, fa pensare e invita a riflettere sul dolore, la memoria, la crescita e il valore del racconto personale».

Concorso Città di Como: premiato l’unico inedito tra i finalisti

Una vera soddisfazione per Odilla Agrati, insegnante di professione, che ha deciso di dar voce alla propria storia passata, ambientata tra il 1980 e il 1983, quando, ancora bambina, la sua vita fu sconvolta dalla tragica scomparsa del fratello minore. Un intreccio fra le emozioni e le sensazioni di una bambina, rilette alla luce delle riflessioni della donna in cui si è trasformata, il tutto nella cornice storica di quegli anni, tra oggetti di un passato ormai chiuso e avvenimenti che hanno segnato un’epoca. «Questa vittoria è stata una piacevole sorpresa», racconta Agrati, «dai 140 partecipanti alla mia sezione i giudici hanno selezionato 40 titoli e poi la rosa dei primi 4: fra questi il mio libro era l’unico inedito». Un chiaro indicatore dell’apprezzamento di un pubblico composto da comitati di lettura, biblioteche e università che ha permesso al manoscritto di arrivare sul tavolo della giuria e di distinguersi per la sua autenticità.

Concorso Città di Como: le necessità di fare i conti con un lutto

È sicuramente una lettura impegnativa per i temi trattati, ma capace di portare l’attenzione su un aspetto caro all’autrice: «Quando si verifica un lutto, spesso l’adulto non comprende le emozioni e le necessità di un bambino. È invece necessario un percorso di accompagnamento, un insegnamento delle parole giuste con cui parlare di certe tematiche, così che possa accogliere, elaborare e infine esprimere un evento traumatico, vissuto in modo diverso rispetto all’adulto». Un invito, dunque, a non banalizzare la capacità di comprensione dei più piccoli, ad accompagnarli e a offrire loro gli strumenti giusti per affrontare questi momenti difficili. C’è una frase di un lettore che bene sintetizza la missione di “Pianto antico”: «In un mondo in cui si tende a rimuovere la sofferenza e a prenderne le distanze, anche tramite l’uso dei social, riflettere sul lutto nell’intimità di una lettura diviene necessario».