C’è l’album che svolta la carriera di un artista, c’è il concerto che fa la storia di un luogo. A Mezzago la data è il 17 novembre 1991, la sera della seconda volta dei Nirvana in Brianza. Venerdì 18 novembre 2016, 25 anni dopo, quel concerto torna sul palco per intero. È l’omaggio del Bloom a Nevermind e al gruppo che più di ogni altro ha segnato (e segna) la strada musicale del club. Perché da via Curiel negli anni sono passati centinaia di nomi: famosissimi, esordienti, spariti, esplosi. Ma solo con i Nirvana di Kurt Cobain resiste l’aura del mito.
Perché i Nirvana hanno suonato al Bloom nell’esatto momento in cui sono diventati icona mondiale della musica grunge, degli anni ’90, di tutto quello che sarebbe successo di lì a poco da Seattle e nel mondo. Quando si dice cogliere l’attimo.
I Nirvana erano già passati in Brianza nel 1989: bella serata, ma non era ancora il momento. Due anni dopo tornarono nella formazione Cobain-Novoselic-Grohl e con l’album Nevermind (quello con in copertina il neonato che sott’acqua insegue una banconota da un dollaro) pubblicato da meno di due mesi, in vetta alla classifiche e destinato a vendere 25 milioni di copie. E a segnare un’epoca. E a diventare una pietra miliare della storia del rock. E a fare diventare il Bloom “il tempio del grunge”. Concerto sold out con cinquecento persone in sala e più di mille all’esterno, una serata finita con i Nirvana seduti a bordo palco con le gambe a penzoloni a chiacchierare col pubblico.
“Sono passati venticinque anni dall’ultimo concerto dei Nirvana al Bloom e per l’occasione abbiamo pensato di regalarvi una serata speciale ed inedita in cui verrà eseguita per intero la scaletta che i Nirvana eseguirono nel 1991”, fanno sapere da via Curiel 39.
L’onore toccherà a uno stuolo di musicisti che si assembleranno sul palco in varie forme per ripercorrere le orme dei Nirvana, “creando qualcosa di unico ed irripetibile” dice il Bloom.
In scena Alfonso Surace (Arcane of soul), Marcello Gatti (Black Banana), Johnatan Locatelli (Rich Apes), Rossella Lorenzi (Boda) e una ampia squadra di artisti. A seguire dj set a cura di Chaky Vinylnite.
Fino al 26 novembre è allestita anche una mostra fotografica con scatti del concerto grazie alla concessione di Andrea Langè e Riccardo Cogliati.
Uno dei pochi modi per tornare a quella sera del ’91, visto che non esistono molte prove audio o video (al contrario del 1989). Resistono i ricordi e chi c’era ha parlato in seguito di una sala che ondeggiava e di “corpi volanti che vengono passati sopra mani e teste”, ha scritto il giornalista Massimo Pirotta nel libro “Sviluppi incontrollati” edito nel 2012 in occasione dei primi 25 anni del Bloom.
“Nirvana. Io c’ero ma non ho visto niente – ha ricordato nelle stesse pagine Aldo Castelli, anche lui tra i soci fondatori del locale e quella sera costretto a contenere la folla all’esterno – Verso la fine riesco a entrare per l’ultimo scampolo di concerto. Mi pare proprio fosse Smell like teen spirit, ma potrebbe essere un risarcimento consolatorio della mia memoria. La sala pareva una bolla spazio-temporale in cui la legge di gravità fosse stata temporaneamente abrogata. Corpi che fluttuavano nell’aria e al di là di essi si intravedeva il palco, senza mostro della Laguna Nera e t-shirt appiccicate (la scenografia del concerto dell’89, ndr)”.
Appuntamento alle 22, ingresso gratuito.