Le palestre delle scuole di Vimercate hanno visto tempi migliori. Dalle pareti piene di ragnatele da cui cade intonaco e si infiltra acqua, alle corde per la ginnastica strappate; dalle finestre che non possono essere aperte per ventilare i locali come igiene comanda, ai pavimenti dissestati con rischio di infortunio; dai calcinacci caduti dal soffitto fino alla rottura almeno due volte all’anno delle tubature fognarie con conseguente allagamento del sotterraneo e annessi fumi maleodoranti.
La mail di denuncia e preghiera inviata il 7 agosto 2015 dal liceo Banfi alla Provincia di Monza e Brianza, a firma di Roberto Gritti, vicepreside dell’istituto e docente di educazione fisica, parla fin troppo chiaro: le palestre dell’Omnicomprensivo che ospita 4mila studenti non godono di buona salute.
E l’educazione fisica dei giovani del Vimercatese sembra non stare a cuore ai consiglieri provinciali. Nonostante nella mail si parlasse infatti di «interventi urgentissimi» da realizzare pena la «non fruibilità dei locali da parte delle scuole all’inizio dell’anno», quasi due mesi più tardi la situazione non solo è peggiorata ma sono stati i singoli istituti dell’Omni a rimboccarsi le maniche e a pagare la parcella di qualche migliaio di euro. La richiesta del Banfi alla Provincia era di approfittare del periodo estivo per sistemare ciò che della struttura cadeva a pezzi entro l’inizio del nuovo anno scolastico».
«Gli alunni fanno lezione fuori, sulla pista di atletica e sui campi all’aperto. Ovviamente quando non piove – spiega Francesco Scotti, rappresentate degli studenti nel Consiglio di istituto del liceo Banfi – In caso di maltempo non si fa lezione».
Il colpo di grazia a una situazione già imbarazzante è arrivato a settembre quando ignoti si sono introdotti di notte nella struttura utilizzata prevalentemente dal Banfi divellendo gli ingressi e cospargendo corridoi e palestre di schiuma e polveri degli estintori. «La polvere rimasta a terra risulta tossica e ha quindi reso inagibili le strutture» afferma Scotti. Dopo il fattaccio qualcosa si è smosso da parte della Provincia che, nella figura dell’architetto Nepotismo, ha effettuato dei sopralluoghi.
Nonostante i solleciti inviati dal Banfi all’amministrazione provinciale, il tutto è si è rilevato un gran fuoco di paglia. «Non abbiamo ricevuto alcuna risposta» spiega il dirigente scolastico Giancarlo Sala nella relazione sullo stato delle strutture del 23 settembre 2015. Di fronte allo stato di urgenza e gravità della situazione e «all’evidente lesione del diritto di studio degli studenti i direttori dei servizi generali e amministrativi degli istituti del centro scolastico hanno deciso di affidare i lavori a una ditta esterna e di dividere i costi dell’intervento, pari a 4.500 euro, in parti uguali».
«Le operazioni di pulizia sono partite la scorsa settimana – spiega Massimo Canclini vicepreside del Vanoni – In ogni caso lo stato della manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture resta sempre precario».
Le palestre dovrebbero presto tornare agibili, ma gravi problemi come le infiltrazioni d’acqua e la debolezza delle tubature sotterranee («quando si rompono, si allaga il sotterraneo da dove provengono fumi maleodoranti») evidenziano la necessità di una serie interventi più invasivi e che vanno al di là della profonda pulizia e disinfezione dei locali.
Pure al Floriani di via Bice Cremagnani la situazione è difficile. L’allarme arriva direttamente dalla reggente, Annamaria Falchi: «Per i ragazzi dei corsi di studio professionale da noi la palestra non esiste proprio. Ho 400 studenti obbligati a fare ginnastica in uno scantinato».