Vademecum per la gestione a casa dei pazienti Covid

C’è un vademecum per la gestione dei pazienti Covid al domicilio. Il documento è stato elaborato dai referenti degli ordini lombardi e dagli specialisti dell’Istituto di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco, diretto dal Professor Massimo Galli. È stato approvato da Regione Lombardia che lo integrerà con linee guida approvate dal Comitato Tecnico Scientifico regionale.
Approvato il vademecum per il trattamento di pazienti Covid non ospedalizzati
Approvato il vademecum per il trattamento di pazienti Covid non ospedalizzati

C’è un vademecum per la gestione dei pazienti Covid al domicilio. Il documento è stato elaborato dai referenti degli ordini lombardi e dagli specialisti dell’Istituto di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco, diretto dal Professor Massimo Galli. Si tratta di un prontuario che l’Ordine dei Medici di Monza e Brianza ha già condiviso con tutti gli iscritti e pubblicato sul proprio sito (VAI).

«L’andamento della attuale situazione pandemica – spiega il presidente dell’ordine di Monza e Brianza Carlo Maria Teruzzi – richiede un’attivazione di tutte le forze impegnate in sanità. È di particolare evidenza il peso che può avere una rilevazione precoce del paziente affetto da SARS-CoV-2 ed un suo trattamento corretto. La medicina del territorio, la più vicina ai cittadini, ha un compito dunque importante, ma manca sinora di indicazioni concordate circa il trattamento dei pazienti sospetti Covid e Covid positivi. Si conosce ancora poco in termini di evidenza su ciò che si può fare per migliorare l’esito della malattia nelle sue varie fasi, mentre si conosce meglio ciò che non si deve fare».

Nel vademecum si mette in luce, per esempio, la non necessità di prescrivere antibiotici se non in casi clinicamente definiti di sospetto di polmonite batterica e si specifica quali tipi di farmaci hanno portato a controindicazioni in diversi casi.

Nel documento si fa riferimento anche all’uso del paracetamolo per il trattamento della febbre, abbondante idratazione, l’uso di sedativi per la tosse solo se interferisce con il sonno, si consiglia di far assumere al paziente una posizione prona e di ribadire l’importanza di una corretta alimentazione.

Il vademecum è stato approvato da Regione Lombardia che lo integrerà con linee guida approvate dal Comitato Tecnico Scientifico regionale che riguardano anche l’utilizzo dell’ ossigenoterapia con l’obiettivo di rendere omogeneo il livello delle cure e l’assistenza sul territorio.

“Il Comitato Tecnico Scientifico regionale ha approvato le nuove linee guida per la somministrazione di terapie domiciliari ai pazienti Covid, a supporto del prezioso lavoro dei medici di base per i loro assistiti. Il testo sarà recepito in una delibera che la Giunta regionale esaminerà nei prossimi giorni – ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera – Le indicazioni operative sono state elaborate dal gruppo tecnico di lavoro del CTS regionale composto da specialisti, immunologi, virologi e pneumologi confrontate con il documento predisposto dagli Ordini dei medici della Lombardia e approvate dal CTS in seduta plenaria all’interno del quale siedono i rappresentanti degli Ordini dei medici della Lombardia Gianluigi Spata e Guido Marinoni”.

Alcune indicazioni, in sintesi, contenute nelle nuove linee guida approvate dal Cts regionale

* Cortisonici (da evitare nei pazienti diabetici)
Da impiegare solo se necessita di ossigeno terapia. L’impiego in fase iniziale senza ipossia è pericoloso per la progressione della malattia.

Alternative al desametasone, altri cortisonici a dose equivalente a quella del desametasone, come da nota AIFA (metilprednisolone 32 mg, prednisone: 40 mg, idrocortisone: 160 mg)

* Ossigeno (anche liquido e concentratori)
Si sottolinea che l’ossigenoterapia è più indicata in ambiente ospedaliero o in degenze di sorveglianza.

L’obiettivo è mantenere una SaO2 > 90% adeguando i flussi di O2 a questo target (Fino ad un massimo di 6 litri/min, poi consigliata ospedalizzazione. Va sottolineato che i pazienti con BPCO possono sviluppare ipercapnia.

* Terapia antimicrobica
La scelta di iniziare una terapia antibatterica (empirica o mirata) deve essere effettuata solo in presenza di un ragionevole sospetto di infezione batterica, non usare antibiotici in via profilattica.

Relativamente all’uso dell’azitromicina o levofloxacina si specifica che il suo utilizzo va limitato ai casi di possibile sovrapposizioni batteriche, sostenute da atipici, non avendo azitromicina dimostrato alcuna azione sul processo infettivo da SARS CoV 2.

* Profilassi anticoagulante
Se fattori di rischio per TEV (allettamento/obesità, pregresso TEV (Padua score) e a giudizio del medico in considrerazione dell’ età e dell’ evoluzione clinica

alternative a enoxaparina:
– Nadroparina 3800 UI/die sc
– Parnaparina 4.250 UI/ die sc

* Diarrea da Covid-19

Idratazione e supplementazione magnesio e potassio

Diarrea da COVID: Diosmectal 3g x 3 o se incoercibile Loperamide

Idrossiclorochina

Secondo le indicazioni di Aifa l’utilizzo routinario di clorochina o idrossiclorochina non è raccomandato né allo scopo di prevenire né allo scopo di curare l’infezione.