Hanno atteso un paio di giorni, poi hanno messo nero su bianco la propria trepida attesa per un servizio ferroviario ancora migliore. I comitati pendolari della Lombardia (che comprendono anche tutti quelli delle linee che attraversano Monza e la Brianza) si sono rivolti direttamente all’ad di Trenord, Marco Piuri, e all’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi dopo l’audizione dei due di giovedì in commissione Territorio in Regione Lombardia. Una riunione che ha permesso a Piuri di fornire dati incoraggianti per quanto riguarda il servizio ferroviario pendolare in Regione.
Rebus puntualità e soppressioni
«Piuri ha snocciolato i numeri di un notevole miglioramento, a suo dire, sia sulla puntualità che sulla cancellazione dei treni – hanno scritto i rappresentanti dei viaggiatori -. Ogni punto percentuale guadagnato in termini di puntualità è gradito ma non c’è da cantare vittoria. Le puntualità rimangono basse e la variazione positiva rientra sostanzialmente nelle abituali oscillazioni cicliche nella puntualità dei treni che hanno potuto godere, dalla metà di agosto, di un clima mite e poco piovoso. Il fatto che la maggior parte delle direttrici abbiano maturato il bonus calcolato sui ritardi è la fotografia oggettiva e assai significativa dello stato dell’arte».
Dati ambivalenti anche per quanto riguarda «le cancellazioni: il guadagno appare più sostanzioso a prima vista ma è dovuto alla preventiva cancellazione dall’orario, a partire dal dicembre 2018, dei treni che Trenord non riusciva più a fare (il famoso piano emergenziale). Se alle cancellazioni dichiarate ora sommiamo i treni che sono stati tolti dall’orario per carenze aziendali, arriviamo agli stessi numeri delle cancellazioni dell’autunno 2018». I treni eliminati vengono in gran parte dalle linee minori chiuse e sostituite «con pessimi risultati» sottolineano i comitati dagli autobus per recuperare personale e materiale rotabile.
Il nodo di Milano Centrale
La cosa che preoccupa di più è la vicenda della stazione di Milano Centrale: «Piuri ha ricordato che “Milano Centrale è prossima al collasso” e che si prospetta lo spostamento altrove dei “treni dei pendolari” e l’affermazione, per quanto catastrofica, è da prendere sul serio e non fa che confermare le nostre affermazioni sulle scarse prestazioni dell’infrastruttura nell’intero nodo di Milano – scrivono i rappresentanti dei comitati -. Se condividiamo la preoccupazione sul traffico in Milano Centrale non condividiamo né il metodo né il merito dell’approccio. Nel metodo, esistono due tipologie di traffico, entrambe in aumento per la crescente domanda di mobilità: sono l’Alta Velocità e il Traffico Regionale (quest’ultimo su numeri di viaggiatori molti più alti di quelli dell’AV). Il problema ora non può essere affrontato dando per scontato che il traffico regionale debba farsi da parte senza discutere e arrangiandosi con quello che si trova. Se funziona, bene, se non funziona… pazienza! Le alternative proposte ed esistenti hanno gli stessi problemi di congestione della Centrale. A titolo di esempio l’ingresso in Porta Garibaldi da Greco interessa una delle tratte in assoluto più congestionate dell’intera Regione. In seconda istanza, non si tratta semplicemente di “rivedere le abitudini” ma di peggiorare ulteriormente la connessione tra Lunga Percorrenza e la Rete Regionale che già è insufficiente. In parole povere, aumentano le Frecce in Centrale ma diminuiscono i treni regionali che possano con queste fare coincidenze praticabili».
«No a servizi di serie A e di serie B»
Ciò premesso, chiediamo Innanzitutto di – fermarsi un attimo prima di fare danni, spostando treni a destra e a sinistra con l’unica logica di trovare qualche buco libero; iniziare quanto prima una seria politica di investimenti sul trascurato nodo di Milano. Chiediamo all’assessore Terzi di promuovere e accelerare presso RFI e il Ministero improrogabili interventi infrastrutturali e nell’immediato di essere coinvolti nelle decisioni sulla ripartizione del traffico, avendo come guida il criterio che il sistema ferroviario è qualcosa di organico e interconnesso, e non composto da servizi di serie A e servizi di serie B da trattare con sufficienza».