Indice di puntualità attestato abbondantemente sopra l’82%, ovvero 7 punti percentuali in più rispetto alla media precedente il cambio orario. E soppressioni ridotte di oltre 2/3 (dal 5 al 1,7%, da 120 a meno di 40). Questi i principali risultati del cambio orario ferroviario entrato in vigore lo scorso 9 dicembre, presentati giovedì 21 in Commissione regionale trasporti dall’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, alla presenza dell’assessore regionale alla Infrastrutture e Trasporti Claudia Maria Terzi. Una serie di dati e considerazioni che sono stati presi con le pinze dai pendolari lombardi, che hanno lamentato, in primo luogo, la mancanza di loro rappresentanti alla riunione.
I pendolari brianzoli
«Mettiamola così: se dopo anni di dubbia (e in qualche modo declinante) capacità gestionale, arriva un manager che fa quel che deve fare e per cui è pagato, e mette una pezza. Dobbiamo gridare al miracolo o semmai puntare il dito contro quelli che gestivano prima? E se questo è vero , come potrebbe e dovrebbe essere in qualunque paese normale non sarebbe nostro diritto pretendere che il sistema promesso, finora mal tenuto e mal gestito, venga ripristinato celermente e totalmente? E ancora, dove è Regione Lombardia, quale ruolo il regolatore ritiene di avere in tutto ciò?». Non usano mezzi termini i rappresentanti del Comitato pendolari S9/S11 nel commentare la riunione in Regione sul trasporto pubblico locale. «Non possiamo dire che Piuri non sia stato abile ancorché fortunato (un inverno così asciutto è un disastro per l’ambiente ma una vera manna per la ferrovia), dunque non possiamo negare che il miglioramento generale in termini di puntualità e riduzione soppressioni ci sia stato. Ma a che prezzo: con i tagli al servizio ha sopperito alle carenze spaventose di Trenord, puntando a massimizzare il risultato. Ora tira in ballo il grande assente di questi anni, Rfi. Si cerca di far passare i tagli con il messaggio “migliorato a tanti sacrificandone pochi”. Ma da una parte abbiamo persone che non hanno più servizio (la Seregno-Carnate chiusa e le cancellazioni in morbida e nei festivi), dall’altra persone che solamente arrivano meno in ritardo. E neanche sempre».
E poi ancora: «Piuri ha parlato di S9 dicendo che il problema erano solo le stazioni che hanno chiuso: bene, se le cose stanno così possiamo rimettere le corse, sempre, ogni mezz’ora. Ancora, il fatto che il tratto Seregno-Milano (dove tra S9 e S11 ci sono stati gli interventi più pesanti di tagli tra morbida e festivi) abbia ancora problemi sulla puntualità vuol dire che ci si deve lavorare ancora tanto».
I pendolari bergamaschi
«Parliamo dei miglioramenti – argomentano dal Comitato pendolari bergamaschi -. Non dimentichiamo che non sono stati ottenuti con efficienza e investimenti. No, sono stati ottenuti con un taglio di servizio, soprattutto sul servizio suburbano. Interessante notare che l’S11 (la Como-Seregno-Monza.Milano) dove si è tagliato di più, la puntualità non sia migliorata. E che alcuni dati giubilanti (quelli dell’S9 per esempio) siano dovuti all’eliminazione di una fermata peraltro per motivi di sicurezza (Parco Groane)». E poi il carico da novanta: «La fissazione per le statistiche di Piuri, che giudica utile solo il collegamento verso e da Milano è sinceramente irritante. Perché? Perché un trasporto pubblico su ferro utile a una Regione non si fa solo dove c’è domanda, ma si cerca di migliorare anche per aumentare la domanda. Perché il ruolo è anche quello di fare servizio pubblico e di incrementare la domanda per mobilità sostenibile anche nei collegamenti tra altri capoluoghi». Infine «vorremmo capire chi fa la politica del Tpl in Regione. Piuri o la giunta Fontana? Perché ci sembra di capire che la gentile assessora Terzi che neppure invita i rappresentanti regionali dei viaggiatori a queste occasioni, lascia che l’amministratore delegato del suo principale fornitore tenga banco su ogni decisione. Crediamo che sia fondamentale che si vada a fondo di questo rapporto strano tra le parti e che Trenord sia finalmente oggetto di attenzione da parte di un organo sopra le parti, se Regione continua a essere influenzata dalla proprietà del 50% dell’azienda ed evidentemente perde ogni tipo di analisi corretta e asettica. Soprattutto se si sta andando come ora verso un rinnovo contrattuale che vorremmo capire su quali clausole si baserà in termini di servizio e qualità».
L’assessore Terzi
I numeri presentati da Piuri, ha commentato l’assessore regionale Claudia Terzi, «confermano che la strada intrapresa è quella giusta. Il servizio ha recuperato affidabilità, il lavoro svolto su indirizzo della Regione sta dando risultati positivi. Andando avanti così, è possibile pensare di ridurre i bus sostitutivi con il prossimo cambio orario. Questo non significa che non esistano criticità, ma il miglioramento del servizio è certificato dai dati. Con l’innesto dei nuovi treni acquistati dalla Regione e gli interventi programmati da Rfi ci attendiamo, nei prossimi anni, un ulteriore passo in avanti». La Terzi ha anche spiegato che la Regione Lombardia sta interloquendo con Trenitalia «per subentrare nel contratto nazionale per la fornitura di 15 treni nuovi che andrebbero ad aggiungersi agli altri 161 già acquistati e che potrebbero entrare in servizio nella seconda metà del 2019».