Treni, i rappresentanti dei viaggiatori alla Regione: «Fase 2, non siamo sul binario giusto»

I rappresentanti dei viaggiatori hanno incontrato la Commissione Trasporti del Consiglio Regionale Lombardo: sul tavolo la percentuale delle corse ripristinate dal 4 maggio che “è pari solamente al 56% di quelle del precedente orario invernale”.
Coronavirus Fase 2 treni Trenord
Coronavirus Fase 2 treni Trenord

La programmazione delle corse prevista da Trenord sulle tratte della Lombardia ritenuta non sufficiente nella Fase 2 rispetto al periodo pre-Covid, un servizio ancora ridotto rispetto ad altre aziende del servizio pubblico, le indicazioni non chiare per ottenere i rimborsi. Sono i temi portati dai rappresentanti dei viaggiatori alla Commissione Trasporti del Consiglio Regionale Lombardo. Con richiesta di controllo, soprattutto in vista del servizio estivo, e di convocazione dei Tavoli di Quadrante e della Conferenza Regionale del TPL “entro e non oltre la prima settimana di giugno”.

Sul tavolo la percentuale delle corse ripristinate dal 4 maggio che “è pari solamente al 56% di quelle del precedente orario invernale, ben al di sotto quindi di quanto previsto dall’o.p.g.r. n. 538 firmata dal Presidente Fontana. Non siamo sul binario giusto”, hanno detto riportando dati pubblicati sul sito dell’azienda. La programmazione è valida fino al 13 giugno.

Per la Brianza si va dal 49% della Saronno-Seregno-Milano (S9) con 35 corse contro le 79 pre emergenza, al 59% della Bergamo-Milano via Carnate (Paderno) con 30 corse (erano 51), fino al 73% della S11 Milano-Como-Chiasso (54-74) e al 78% della Lecco-Milano (52-67).

Trenord con l’inizio della Fase 2 aveva annunciato linee S al 100% nelle ore di punta e incremento dal 40% al 60% sull’intera giornata.

“A fronte di ciò, si rileva che, oltre ad essere fortemente in contrasto con le finalità dell’ordinanza al fine di favorire il distanziamento tra le persone, non si comprende per quale ragione a Trenord sia concesso un trattamento differente da quello delle altre Aziende di Trasporto pubblico e che, nonostante le contingenze, hanno iniziato sin da subito a mettere in campo il 100% del servizio. La riduzione del servizio penalizza in particolare le ore di morbida e di mezza punta, rendendo di fatto per i pendolari difficoltoso, ed in alcuni casi impossibile, seguire l’invito delle autorità a dilazionare i periodi di lavoro in fasce diverse”.

E poi: “Infine, al fine di favorire lo scaglionamento degli orari di ingresso al lavoro, lanciamo la proposta di erogare dei bonus per l’affitto temporaneo di alloggi, in quanto per molti pendolari è comunque impensabile conciliare orari mattutini o serali avanzati”.