Telefono amico, corsi per bambini, reiki e mobilità: il rilancio dell’Unione ciechi di Monza e Brianza

Una casa aperta ai non vedenti di tutta la provincia. Dove l’apertura spazia da un luogo fisico, in via Tonale a Monza (che non ha mai chiuso i suoi servizi durante la pandemia) a uno spazio virtuale contenitore di corsi di ogni tipo, dalla danza al benessere olistico, dal tedesco al sostegno ai bambini per l’inclusione scolastica. Il commissario Nicola Stilla: «Un vasto progetto grazie al sostegno della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza».
Un incontro pre zona rossa all’Unione italiana ciechi e ipovedenti  di Monza e Brianza
Un incontro pre zona rossa all’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Monza e Brianza

Una casa aperta ai non vedenti di tutta la provincia. Dove l’apertura spazia da un luogo fisico, in via Tonale a Monza (che non ha mai chiuso i suoi servizi durante la pandemia), alla novità di uno spazio virtuale che invece è pronto a diventare un grande contenitore di opportunità. Insomma, l’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Monza e Brianza punta al rilancio e lo fa in grande stile. «Abbiamo scelto di spingerci oltre -precisa subito Nicola Stilla, commissario straordinario inviato in sede da marzo 2020 per mettere mano alla precedente gestione dopo diverse problematiche riscontrate. – Il desiderio è quello di attuare un progetto vasto, “Ripartiamo in sicurezza”, che ci permette di arrivare ai nostri 350 soci e resta comunque aperto anche ai non vedenti non iscritti». Una progettazione possibile anche grazie al sostegno della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza.

«Si tratta – prosegue Stilla – di numerose attività, in presenza e a distanza, per rispondere al bisogno di relazione delle persone non vedenti, combattere l’isolamento e riprendere i nostri corsi da dove si erano interrotti a causa della pandemia». In particolare, l’Uici ha attivato in remoto un corso di stimolazione cognitiva, un corso di tedesco per principianti e seminari per la presentazione di corsi di orientamento e mobilità, che aiutano nel muoversi anche sui mezzi pubblici. Attivi anche percorsi di autonomia personale per mostrare abilità, abitudini, competenze cognitive e motorie necessarie per la gestione di tutte le situazioni della vita quotidiana, lavorativa e sociale e corsi di tecniche di accompagnamento. In presenza invece ci sono lezioni di informatica per l’apprendimento dell’uso dello smartphone e delle applicazioni per i collegamenti a distanza, attività per il benessere olistico come reiki e meditazione, un corso di danza e uno di teatro. «Abbiamo allestito in sede – spiega il commissario – spazi adeguati al distanziamento per accogliere i soci a piccoli gruppi». Tra i percorsi nuovi anche “Telefono Amico”, servizio di ascolto tenuto da volontari sia non vedenti che vedenti e un percorso di avvicinamento alla disabilità visiva per parenti, amici e conoscenti di persone non vedenti. A febbraio sono inoltre partiti i corsi del progetto “Bloom Again” (40 ore per l’apprendimento dei principali ausili tiflo-informatici) per favorire l’educazione, la riabilitazione e l’inclusione dei bambini con disabilità visiva e complessa, promosso dalla sede centrale dell’Uici e finanziato dall’impresa sociale “Con i Bambini” per il contrasto alla povertà educativa dei minori . «Un passo importante- sottolinea Stilla – in un momento in cui la Dad rischia di lasciare indietro chi è più fragile». Per contribuire ai progetti: https://www.fondazionemonzabrianza.org/progetto/ripartiamo-in-sicurezza-unione-italiana-ciechi-ipovedenti-monza-brianza/