Un confronto “chiuso senza alcuna novità rilevante da parte di STMicroelectronics”. Così la Fiom Cgil Monza Brianza ha commentato l’esito del faccia a faccia romano di lunedì 28 luglio al MIMIT, alla presenza dei ministri Urso e Giorgetti, sul piano industriale della multinazionale e delle conseguenze che porterà anche sul sito brianzolo di Agrate Brianza. “L’azienda – dice il sindacato – ha confermato quanto già noto: nessun nuovo investimento su Agrate, solo un anticipo di risorse già previste, e l’intenzione di mantenere aperta la strada alla riduzione dell’organico, seppur con altri strumenti”.
STMicroelectronics di Agrate, la Fiom Cgil: “Bene l’apertura del governo a un tavolo permanente”
Un atteggiamento che la Fiom considera “non accettabile”. “Non è accettabile – dice la Camera del lavoro brianzola – che si continui a parlare di esuberi mentre si usano risorse pubbliche per processi che di fatto scaricano il costo della riorganizzazione sui lavoratori. L’uso di strumenti ‘conservativi’ – che rischiano di essere in realtà leve per incentivare uscite e licenziamenti mascherati – è una strada che respingiamo con forza”.
Valutata invece positivamente: “l’apertura da parte del Governo a un tavolo permanente, ottenuta grazie alla mobilitazione sindacale. Ma ora servono risposte vere”. Quali? “Il ritiro formale e sostanziale di ogni esubero, l’avvio di una vera discussione sul piano industriale con una visione al 2032 e il blocco immediato delle esternalizzazioni e del trasferimento delle tecnologie fuori dall’Italia” ribadisce la Fiom brianzola.
“Agrate – conclude – deve avere una prospettiva produttiva forte, tecnologicamente avanzata, e non può essere ridotta a semplice sito di passaggio verso altre aree geografiche. Ora il Governo, azionista di riferimento, deve agire e pretendere da STMicroelectronics risposte concrete.”
STMicroelectronics di Agrate, la Fim Cisl: “Necessario l’impegno del governo per il sito brianzolo”
Anche Massimiliano Nobis della Fim Cisl nazionale ha dichiarato che il Piano della azienda “Così com’è non è soddisfacente, occorre prevederne uno che superi il 2027 con investimenti importanti sul sito di Agrate come quelli effettuati per Catania. Per farlo, riteniamo sia necessario anche un impegno da parte del governo ad investire risorse pubbliche per riportare lo stabilimento lombardo ad essere competitivo e leader della produzione dei semiconduttori”. “L’azienda nell’incontro – ha detto Nobis – ha riproposto il piano presentato il 10 aprile scorso dove prevede anche un forte ridimensionamento occupazionale su Agrate e con la novità di accelerare il processo di implementazione del plant R3 dove si producono i wafer a 300mm”.