Stati generali dell’innovazione a Monza: raddoppiano i fondi per la ricerca in Lombardia FOTO – VIDEO

Stati Generali della Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia venerdì mattina in Villa Reale a Monza.
Convegno organizzato dalla Regione Lombardia
Convegno organizzato dalla Regione Lombardia Fabrizio Radaelli

La Lombardia riparte dalla ricerca e dall’innovazione. Ma forse sarebbe meglio dire che non si è mai fermata. A dimostrarlo sono state le testimonianze emerse nel corso degli Stati Generali della Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia che si sono tenuti venerdì mattina in Villa Reale a Monza.

“In questo periodo – ha esordito il presidente della Regione Attilio Fontana – è stato difficile conservare fiducia nel progresso scientifico e tecnologico, poiché questo virus che ci ha reso impotenti e impreparati, ma la reazione della scienza è stata fondamentale per combatterlo. I nostri ricercatori, le università, i centri di ricerca, le imprese hanno dimostrato una straordinaria capacità adattiva”.

A fare la differenza è stato il capitale umano (“asset fondamentale che saprà promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva a vantaggio dei territori e dell’intero paese”) e, per quel che riguarda più specificamente il territorio, “il saper fare brianzolo” che, come ha sottolineato il sindaco di Monza Dario Allevi, “in epoca di pandemia ha accelerato un percorso già avviato di ammodernamento e di riconversione del tessuto produttivo”.

A dare una spinta ulteriore a una volontà innovativa già scritta nel Dna sono i fondi pubblici. “Per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – ha spiegato l’assessore all’Università, Ricerca e Innovazione Fabrizio Sala – abbiamo previsto di dedicare un totale di 2 miliardi per il periodo 2021-2027. Questo significa che le risorse rispetto allo scorso ciclo di programmazione 2014-2020, in cui erano 970 milioni di euro, oggi sono più che raddoppiate”.

Per quel che riguarda il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale più di metà delle risorse, circa 1,1 miliardi di euro, saranno dedicate all’obiettivo ’Un’Europa più competitiva e intelligente’; 633 milioni saranno a disposizione per l’obiettivo strategico ’Un’Europa più verde’ e 240 milioni per gli obiettivi di sviluppo sociale ’Un’Europa più vicina ai cittadini.

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Convegno organizzato dalla Regione Lombardia

A raccontare concretamente la vita da ricercatore sono state tre vincitrici di Erc (European Research Council) Grant, rientrate in Italia dopo periodi trascorsi all’estero. Tra loro anche Giulia Fulvia Mancini, professore associato, Dipartimento di Fisica, Università di Pavia, monzese di nascita. Insieme alle colleghe Valentina Bollati, professore associato del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità, Università degli Studi di Milano e Paola Saccomandi, professore associato, dipartimento di Meccanica, Politecnico di Milano, ha sottolineato quanto la preparazione e le competenze italiane siano apprezzati all’estero e costituiscano un valore aggiunto.

“Ma serve che l’Italia sia più attrattiva per chi voglia fare ricerca con meno burocrazia e più certezze, anche economiche”.

Un invito che le tre docenti hanno lanciato al ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa che ha promesso l’impegno a rafforzare la ricerca con il Fondo Italiano per la Scienza e con le risorse previste dal Pnrr.