Concorezzo aiuta Djogo, ma serve la collaborazione di tanti. Nei primi 15 giorni di settembre il piccolo africano originario della Guinea Bissau arriverà in Italia per sottoporsi a un’operazione delicata al cuore all’ospedale di Bergamo. Djogo è infatti affetto dalla tetralogia di Fallot una malformazione cardiaca congenita e nell’ospedale bergamasco ci sono i migliori medici specializzati in cardiologia pediatrica. Questo intervento che si definisce “salva vita”è reso possibile dall’associazione Kibinti e ha un costo di circa 20mila euro. Quello che il sodalizio chiede è la presenza di alcuni volontari che nel periodo di permanenza in Italia possano dare una mano.
«Cerchiamo volontari che si rendano disponibili per i turni di assistenza post-operatoria in ospedale per cambiarlo, lavarlo, coccolarlo– hanno scritto su Facebook i rappresentanti dell’associazione- questa proposta di volontariato nella sua semplicità, trasmette al bimbino un’esperienza di cura e Amore che ha effetti incredibili sulla sua guarigione; vedere i progressi giorno per giorno è davvero emozionante e coinvolgente». Djogo di 9 mesi verrà accolto da una famiglia di Concorezzo e resterà in Brianza da settembre fino a dicembre.
«Noi siamo presenti in Italia dal 2002– ha detto il referente locale Daniele Mariani– e sono anni che facciamo arrivare bambini e adulti cardiopatici tanto in Italia, quanto in Spagna, Portogallo e Svizzera per sottoporli a interventi al cuore che possano permettergli di continuare a vivere al meglio. In Guinea Bissau abbiamo poi una casa dì accoglienza dove tutti i pazienti vengono visitati da dottori specializzati, che controllano le loro condizioni di salute. Non è la prima volta che accogliamo dei bambini in Brianza e in particolare a Concorezzo, però le figure della famiglia affidataria non è sufficiente».
«Bisogna entrare nell’ottica di stare col bambino 24 ore su 24 in tutte le fasi pre e post operatorie tanto per le cose pratiche come cambiargli il pannolino, come lo stargli vicino – ha spiegato la collaboratrice al progetto Cristina Roccatagliati – .D’altronde i bimbi che arrivano qui subiscono il trauma della separazione dai genitori ed è per questo che cerchiamo di mettergli a fianco altrettante mamme e papà, che in questo periodo possono stargli vicino». Chi volesse dare la sua disponibilità o chiedere informazioni può scrivere a info@kibintionlus.org.