Seregno, una transazione chiude il contenzioso per la riqualificazione della piazza Risorgimento

Alla prima impresa appaltatrice andranno 1 milione 700mila euro. La corte d'appello di Milano le aveva riconosciuto 2 milioni, saliti a 3 e mezzo con gli interessi legali e di mora
La piazza Risorgimento oggi

Il Comune di Seregno ed il Cer, il Consorzio Emiliano Romagnolo di Bologna, primo appaltatore della riqualificazione della piazza Risorgimento, hanno definito una transazione, per chiudere l’iter giudiziario seguito alla risoluzione unilaterale nel 2011, da parte dell’ente comunale, del contratto che era stato sottoscritto nel 2005. Lo ha annunciato il sindaco Alberto Rossi in un video sulla sua pagina ufficiale di Facebook. La novità segue la decisione presa dalla corte d’appello di Milano, che lo scorso inverno, ribaltando la sentenza di primo grado del tribunale delle imprese, aveva riconosciuto al Cer un importo di 2 milioni di euro, a titolo di risarcimenti e ristori vari.

Piazza Risorgimento: il parere del sindaco Rossi

«È una decisione di cui non siamo contenti -ha spiegato il primo cittadino-, perché porterà il Comune di Seregno a corrispondere al Cer 1 milione 700mila euro. Ma va tenuto conto che i 2 milioni di euro di risarcimento, con gli interessi legali e di mora, erano già saliti a 3 milioni e mezzo. Il ricorso in cassazione si presentava dall’esito parecchio incerto, con la prospettiva di un aumento delle spese legali, per cui sono già stati spesi 700mila euro, e degli interessi. Pensate che ogni mese che passa comporta da questo punto di vista un incremento di 13mila euro. Così liberiamo risorse che erano state accantonate a titolo prudenziale e che saranno immediatamente disponibili per la città».

Piazza Risorgimento: il quadro della situazione

Rossi ha infine terminato: «Abbiamo adottato questa soluzione con rabbia. Sono stati spesi 20 milioni di euro per non avere il palazzo municipale ed avere un auditorium oggi chiuso. Era però il momento di chiudere la ferita rappresentata dal Cru 16. Seregno merita certezze».