Seregno, respinte le interpellanze delle minoranze al bilancio

Durante le diverse sedute del consiglio comunale di Seregno, i gruppi di minoranza hanno presentato diverse proposte e interpellanze. La più parte non sono state accolte.
Le minoranze consiliari a Seregno
Le minoranze consiliari a Seregno

Durante le diverse sedute del consiglio comunale di Seregno, dei giorni scorsi, per la discussione e approvazione del bilancio di previsione per l’anno in corso, i gruppi di minoranza hanno presentato diverse proposte e interpellanze. La più parte non sono state accolte, anche quelle di maggior interesse.

“Abbiamo presentato 9 emendamenti e 4 risoluzioni per portare un contributo al bilancio – ha detto Ilaria Cerqua, capogruppo di Forza Italia – sono state accolte solo: registro delle segnalazioni on line; open data; bilancio in genere; piano per la mobilità elettrica; piano per l’istruzione del Pnrr e promozione delle sponsorizzazioni. Ma la nostra maggior tristezza e delusione è giunta dalla bocciatura del progetto che proponeva la programmazione di un corso per il decoro floreale di balconi, davanzali, particolari architettonici, giardini. Un’iniziativa praticamente a costo zero per l’amministrazione, che avrebbe valorizzato il senso civico e la partecipazione dei cittadini e avrebbe promosso la “bellezza” e l’attrattiva della città oltre ai valori ambientali. Un rifiuto incomprensibile che nasconde la volontà di non accettare un’idea creativa con un impatto visibile sulla città. Ci ha perso Seregno”.

Un altro no da parte dell’amministrazione comunale è stato quello alla Carta di Avviso Pubblico, rivisitazione della Carta di Pisa. Una proposta presentata da Tiziano Mariani, capogruppo della lista civica “Noi x Seregno”. La Carta di Pisa composta di 23 articoli, indica come un buon amministratore deve seguire i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione.

Un altro chiarimento posto da Lega, Forza Italia e NoixSeregno è stato rivolto al sindaco Alberto Rossi e al Prefetto di Monza e Brianza, Patrizia Palmisani, e cioè perché non è stata data alcuna esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato, relativa all’aggregazione di Aeb con la quotata società A2A. E ancora se risulta veritiero che A2A abbia imposto alle controllate del gruppo Aeb di destinare per intero gli utili relativi all’esercizio di bilancio 2021 alla controllata Aeb, senza che siano stati effettuati gli abituali accantonamenti al fondo riserva utili, così come finora fatto per tutti gli esercizi pregressi, almeno nella misura del 50 per cento degli stessi.

“Gli accantonamenti – hanno affermato i consiglieri di minoranza – rappresentano per le società che hanno realizzato questi utili, una fonte di liquidità a cui poter attingere per sostenere i programmi di sviluppo delle società controllate da Aeb, come da relativi piani di sviluppo esistenti”. Poi hanno aggiunto: “Se la notizia fosse confermata desidereremmo conoscere quali sono le motivazioni che hanno indotto la capogruppo Aeb ad agire in questo modo” .

Inoltre tutti i gruppi di minoranza hanno presentato un emendamento su “monitoraggio delle società partecipate con il focus su Retipiù e sul ramo del gas ex Unareti, che è stato respinto.

La Lega aveva presentato sette emendamenti a firma Gabriella Cadorin ed Elisabetta Viganò, tutti respinti con motivazioni diverse tra cui la prevalente è stata “ l’amministrazione ha già previsto o ha già fatto”. L’unico accolto era relativo al resoconto degli esiti dell’assemblea di Aeb.