Seregno premia Lea Garofalo nella festa della Liberazione

Il premio 25 Aprile deciso da Comune e Comitato Antifascista sarà assegnato alla memoria della donna uccisa nel 2009 perché aveva deciso di collaborare con la giustizia. Il prefetto Vilasi ritirerà il premio.
Lea Garofalo, uccisa a 36 anni a Monza
Lea Garofalo, uccisa a 36 anni a Monza

Lei non ci sarà, ma la portata della sua figura è tale da caratterizzare da sola, senza alcuna ombra di dubbio, il programma celebrativo della ricorrenza del 25 aprile 2014 a Seregno, data simbolo del termine della Seconda guerra mondiale, come ogni anno concordato dall’amministrazione comunale e dal comitato antifascista. Il premio “25 aprile”, perno della commemorazione ufficiale prevista il giorno stesso nella sala civica monsignor Gandini di via XXIV Maggio, con inizio alle 10.40, sarà infatti attribuito alla memoria di Lea Garofalo, la donna di 36 anni rapita a Milano la sera del 24 novembre di cinque anni fa, torturata e poi uccisa, prima che il suo corpo fosse bruciato e che i suoi resti venissero infine trovati a Monza. La scelta appare particolarmente significativa, considerate le molte operazioni giudiziarie che, negli ultimi anni, hanno accreditato come le infiltrazioni mafiose in Brianza siano una realtà tutt’altro che estemporanea: la giovane mamma, figlia di un boss della ’ndrangheta di Petilia Policastro, nel crotonese, secondo quanto è stato accertato in tre gradi di giudizio, è stata vittima di un’azione coordinata dall’ex compagno Carlo Cosco, che volle punire non tanto la rottura della loro relazione, quanto l’avvio di una collaborazione tra la giustizia e la donna che l’aveva reso padre. L’impossibilità di intervenire della figlia Denise Cosco, che ha 23 anni e vive circondata da un fitto cordone di sicurezza, farà sì che a ritirare il riconoscimento sarà Giovanna Vilasi, prefetto di Monza e Brianza.