Il Punto Salute della Cisl sbarca a Seregno. Dopo Monza e Lecco, dove il servizio era già attivo da qualche mese, è stato infatti aperto nella sede locale di via Sciesa 11, a poche decine di metri dalla piazza Roma, lo sportello realizzato in collaborazione con la federazione nazionale pensionati della Cisl, che ha la finalità di offrire un sostegno nell’ottenimento delle visite e degli esami nei tempi previsti dalle impegnative redatte dai medici di base e di evidenziare alle direzioni sanitarie i casi delle persone che, loro malgrado, non riescono invece a trovare disponibilità rispetto alle prestazioni sanitarie di cui hanno necessità, sia per le attese a volte troppo lunghe, sia per l’impossibilità all’accesso, determinata da agende perennemente bloccate. «Leggi a tutela del paziente -spiega Michela Guzzi, responsabile dei Punti Salute della Cisl-, a tutela della cura in tempi idonei, a tutela della presa in carico dei fragili e dei cronici, ci sono. Si tratta di informare la cittadinanza rispetto ai propri diritti e di segnalare le prassi non corrette e le inefficienze del sistema».
Cisl: sotto la lente la tempistica delle prestazioni
Ma come si articola l’attività dello sportello, al quale ci si può rivolgere ogni giovedì mattina? Dopo aver valutato il caso, il Punto Salute si occupa di predisporre un reclamo formale in via amministrativa, come indicato dalla normativa vigente, per la precisione all’articolo 14, comma 5, del decreto legislativo numero 502 del 1992, interpellando direttamente la direzione sanitaria competente. Questo reclamo può servire ad ottenere la prestazione sanitaria prescritta nei tempi stabiliti dal medico, a garantire che la prestazione sia erogata in una struttura accessibile e vicina ed a permettere, se necessario, di ricevere la prestazione in libera professione intramuraria, senza tuttavia costi aggiuntivi, nel caso in cui il sistema pubblico non riesca a rispettare le scadenze. Il Punto Salute può offrire assistenza anche nelle situazioni in cui si ritenga impropria o troppo anticipata una dimissione ospedaliera: laddove questa problematica si presenti, su richiesta del paziente o di un familiare, viene predisposto un reclamo formale per chiedere la continuità delle cure in ospedale oppure il trasferimento in una struttura sanitaria più idonea, ad esempio un centro di riabilitazione, una struttura per lungodegenza, cure intermedie oppure ancora un ospedale di comunità.
Cisl: la soddisfazione di Michela Guzzi
«Crediamo importante dare una risposta il più possibile capillare ai nostri associati rispetto al tema del diritto alla cura nei tempi congrui -prosegue Guzzi-. Molti, per un senso molto forte di educazione ed una sorta di pudore, sono quasi dispiaciuti nel segnalare rispetto ad un disservizio. Non vorrebbero mai mettere in difficoltà i medici e gli infermieri che ogni giorno si impegnano nelle strutture sanitarie. Io li rassicuro: spingere affinché il sistema di offerta si riformi significa potenzialmente garantire anche condizioni di lavoro migliori al personale sanitario. Il punto non è mettere in difficoltà le strutture sanitarie: tramite le nostre segnalazioni, speriamo di stimolare il sistema a riorganizzarsi e gli apparati decisionali a cambiare rotta di fronte ad alcune scelte fatte negli ultimi trent’anni». La responsabile ha infine concluso: «Mi piace sottolineare che il Punto Salute è uno sportello sindacale. Al Punto Salute cerchiamo di fare giustizia insieme rispetto alle troppe falle del nostro sistema sanitario pubblico».