Senago: la mamma di Valerio in lacrime da papa Francesco

Un breve dialogo, una benedizione, la consegna della foto del figlio e di una lettera ricambiata dal dono di due corone del Rosario. Anna Maiorano, madre di Valerio Zeffin, 18enne investito e ucciso nell’estate 2012 mentre si stava allenando in bicicletta, non si dimenticherà mai gli intensissimi minuti vissuti con papa Francesco.
Anna con papa Francesco.
Anna con papa Francesco.

Un breve dialogo, una benedizione, la consegna della foto del figlio e di una lettera ricambiata dal dono di due corone del Rosario. Anna Maiorano, madre dello sfortunato Valerio Zeffin, 18enne investito in modo letale nell’estate 2012 mentre si stava allenando in bicicletta, non si dimenticherà mai gli intensissimi minuti vissuti mercoledì scorso a tu per tu con papa Francesco.

La donna, che di professione è insegnante, dopo quel maledetto 12 luglio non ha smesso un attimo di andare alla ricerca di una motivazione alla tragedia che ha colpito la sua famiglia, senza però trovare alcuna risposta. Ha così scritto un paio di volte al pontefice e quest’ultimo l’ha invitata a partecipare all’udienza del 30 ottobre. La donna, insieme alla figlia Giorgia, ha lasciato all’alba il suo appartamento di Castelletto per prendere il treno alle 5 e arrivare così in Vaticano alle 9. Qui però arriva la classica doccia fredda.

«Sull’invito che mi era stato inviato non c’era scritto nulla – spiega Anna Maiorano – e quindi non sapevo che avremmo dovuto ritirare il pass il giorno precedente. Gli uomini della sicurezza non ci volevano fare entrare e così sono scoppiata a piangere per la rabbia. Un frate che c’era lì ha provato a consolarmi ma io ero molto arrabbiata. Una suora, vedendomi in quelle condizioni disperate, generosamente mi ha ceduto il suo pass, così sono riuscita a partecipare all’udienza mentre mia figlia è rimasta fuori».

Il fatto incredibile però doveva ancora accadere. Al termine della funzione religiosa infatti papa Francesco, accompagnato dal suo segretario, ha compiuto un giro della piazza per salutare le persone disabili. «Ero seduta in prima fila – ricorda la mamma – e quando l’ho visto passare a pochi metri da me gli ho gridato di non pensare solo alle persone con handicap, ma anche a chi non c’era più». Al sentire queste parole la delegazione si è fermata, il segretario si è avvicinato alla donna e, dopo averla ascoltata, le ha fatto scavalcare la transenna.

«Mi ha detto che il Santo Padre era molto stanco – racconta emozionata – ma che due minuti per me li aveva. Papa Francesco così è tornato indietro di qualche metro e mi ha chiesto cosa fosse successo a mio figlio. Tra le lacrime gli ho spiegato l’accaduto e gli ho consegnato una sua foto e una lettera. Lui, leggendo il mio dolore in faccia, mi ha risposto che mio figlio pregherà per me e mi ha donato due corone del Rosario». Questa esperienza unica ha segnato la vita di Anna . «E’ la prima cosa bella che mi succede da quel tragico 12 luglio 2012. Questo incontro è stato un raggio di luce nella disperazione e forse mi aiuterà a ritrovare quella fede che non ho più. Papa Francesco si è dimostrato umile proprio come lo si vede in televisione visto che è tornato indietro di qualche metro per me».