Salute mentale: per i più giovani è una priorità, il messaggio di Mr Rain

Anche il cantante Mr Rain alla giornata “Socialized Minds" organizzata dall’Università degli Studi di Milano–Bicocca e dedicata alla salute mentale.
Musica Mr Rain - dalla pagina facebook Mr.Rain
Musica Mr Rain – dalla pagina facebook Mr.Rain

Parla ad una platea di giovani Mr Rain, il cantautore e produttore discografico arrivato terzo al festival di Sanremo con “Supereroi” ha voluto ispirarsi proprio alla sua canzone per lanciare un messaggio ai giovani nella giornata dedicata alla salute mentale, martedì mattina in Università Bicocca.

«È vero – ha detto – a volte chiedere aiuto ci fa paura, dare voce alle nostre sofferenze interiori sembra una sfida insormontabile. Ma quando riusciamo ad abbattere questo muro di diffidenza, allora ci accorgiamo che tutto diventa più facile, che possiamo trovare dei compagni di viaggio in grado di sostenerci anche nei momenti più difficili, sia che siano amici, parenti, terapeuti, professionisti. Non abbiate paura a chiedere aiuto, basta un solo passo e tutto può cambiare».  

Salute mentale: i risultati della ricerca presentata alla giornata Socialized Minds

Salute mentale: la platea del convegno Socialize Minds all'Università Bicocca
Salute mentale: la platea del convegno Socialize Minds all’Università Bicocca

La giornata “Socialized Minds – La salute mentale giovanile nell’era dei social” organizzata dall’Università degli Studi di Milano–Bicocca e da Janssen è stata l’occasione per rendere noti i dati di una ricerca realizzata da Ipsos su un campione significativo della popolazione.

La salute mentale è considerata una priorità dall’87% degli intervistati, tanto quanto lo è la salute fisica. Dato ancora più significativo se si considera che 4 italiani su 10 non sono soddisfatti della propria condizione mentale e che 1 italiano su 3 ritiene la propria salute mentale maggiormente a rischio oggi rispetto a 3-4 anni fa. 

Salute mentale: obiettivo è di coinvolgere la popolazione giovanile

Obiettivo dell’incontro è stato quello di coinvolgere la popolazione giovanile in un dibattito sulla salute mentale, allargando la riflessione anche al mondo dei social network per indagare come queste piattaforme possano essere sfruttate per intercettare i giovani con disagio o per portare aiuto a chi convive con queste patologie, sempre avvalendosi del supporto di uno specialista. 

La giornata ha visto anche la presentazione di uno studio condotto dall’università Bicocca e dall’Università del Surrey (Regno Unito), sulla salute mentale della popolazione giovanile nel contesto universitario.

Salute mentale: la frequenza di stati di ansia e depressione

Il 67% dei giovani riporta stati di ansia generalizzata e sociale in entrambi i paesi, come gli effetti negativi più diffusi della pandemia. In particolare, la solitudine e l’eccessivo tempo trascorso online sono emersi come i principali fattori legati ad un peggioramento della salute mentale, oltre alla gestione poco salutare di tempo e spazio, la bassa motivazione e l’incertezza. Risulta che sintomatologia ansiosa e sintomatologia depressiva (da lievi a moderate) interessano circa il 20 per cento dei giovani intervistati con ricadute spesso negative anche in ambito accademico. 

«Quando leggiamo questi dati sulla frequenza di ansia e depressione tra i giovani, ci rendiamo conto delle dimensioni di un fenomeno che richiede necessariamente nuovi approcci in termini non solo clinici ma anche di salute pubblica – commenta Giuseppe Carrà, professore di Psichiatria in Bicocca – questo conferma l’importanza di identificare i determinanti sociali, fattori modificabili che possono provocare, far precipitare e perpetuare tali sintomi tra i giovani. In un’ottica di salute pubblica, la ricerca evidenzia come iniziative preventive ed interventi clinici, anche attraverso l’utilizzo di strumenti digitali, social inclusi, debbano essere volti ad interrompere il circolo vizioso tra avversità sociali e psicopatologia».