Cambia lo skyline della provincia di Monza e Brianza: Brianzacque in accordo con Ato e i Comuni interessati hanno deciso la demolizione di una quindicina di “torri dell’acqua”, che per decenni hanno fornito la pressione necessaria per portare l’acqua nelle case e nelle fabbriche.
Sono i serbatoi pensili, più conosciuti come torri piezometriche o, meglio ancora, come torri dell’acquedotto che oggi spesso sono state sostituite da sistemi di pompaggio più moderni ed efficienti.
Le prime a cadere, nella seconda metà del 2019, per le quali è già stata acquisita l’autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, saranno quelle di Barlassina in via Rossini e di Seveso in via Trento e Trieste e Monte Bianco. L’ufficio progettazione e pianificazione della monoutility dell’acqua brianzola, ha stilato un calendario che oltre alle 3 dell’anno in corso, prevede di raderne al suolo 4 nel 2020 e altrettante nel 2021/2022 con il completamento dell’operazione nel 2023.
Le altre destinate a scomparire si trovano a Agrate Brianza (via don Minzoni); Bovisio Masciago (via Roma); Cesano Maderno (via dei Mille e via San Bernardo); Lentate sul Seveso (via Asiago); Muggiò (via Battisti); Varedo (via Tommaseo e Piazza Biraghi), Cogliate (piazza papa Giovanni XXIII°) e Vimercate (Via Motta, Tasso e Villanova).
«Gli interventi di demolizione – spiega Massimiliano Ferazzini, ingegnere e direttore del settore progettazione e pianificazione dell’azienda – si susseguiranno con metodologie diversificate che terranno conto della tipologia delle singole strutture, dello stato di conservazione, del contesto in cui sono inserite, sempre in condizioni di massima sicurezza».
Nel 2018, BrianzAcque ha già provveduto alla messa in sicurezza delle due vasche pensili di via Tommaseo a Varedo e di via Battisti a Muggiò, diventate pericolose per l’incolumità pubblica. Entrambe sono stati “velate” con reti metalliche agganciate a morsetti in modo da impedire la caduta di calcinacci.