Questore Ferri, un saluto a passi lenti come i tuoi chilometri

Ora per lui si aprono le porte di Como, mentre a Monza arriva Giovanni Cuciti, comandante della Polfer

Dall’11 gennaio Filippo Ferri, l’attuale Questore di Monza sarà trasferito a Como. Ci sono persone che in una città ci vivono. Altre che la città la attraversano. Lui, arrivato a Monza il 2 giugno, ha fatto molto di più. L’ha percorsa a piedi, metro dopo metro, come si fa con i luoghi che si vogliono capire davvero. Niente auto blu, niente scorciatoie. Preferiva camminare. Macinava chilometri con la naturalezza di chi sa che la sicurezza non si dirige dall’alto, ma si osserva dal basso. Tra la gente, all’incrocio dove il traffico si ingorga o davanti alla saracinesca abbassata troppo presto. In pochi mesi Ferri aveva conquistato Monza. Non con proclami, ma con una disponibilità rara. Un saluto per tutti, una parola per ciascuno, la capacità di ascoltare senza doverlo ostentare. Un questore vicino, nel senso più vero del termine. Vicino come lo è chi sceglie il marciapiede invece della poltrona. Ferri aveva conquistato tutti i mondi del puzzle brianzolo: dalla cena istituzionale al caffè col sindaco, con una signorilità che non stonava mai. Arrivato tra polemiche che non hanno fatto in tempo a toccare terra. Volate via come neve su parabrezza caldo, ha saputo ascoltare, spiegare, convincere. Aveva pagato il suo debito con la giustizia senza mai lamentarsi. E in poco tempo Monza aveva già capito chi era davvero. Ora per lui si aprono le porte di Como, mentre a Monza arriva Giovanni Cuciti, comandante della Polfer, chiamato a raccogliere una eredità fatta più di relazioni che di dossier. E questo, per un questore, è forse il lascito più prezioso. Monza e noi salutiamo Ferri con affetto sincero. Non è servito molto tempo per riconoscere un amico della città. E gli amici, si sa, non si misurano in anni. Ma in passi…

L'autore

Marco Pirola fu Arturo. Classe 1962, quando l’Inter vinse il suo ottavo scudetto. Giornalista professionista cresciuto a Il Giornale di Montanelli poi approdato su vari lidi di carta e non. Direttore del settimanale L’Esagono prima e di giornali “pirata” poi. Oggi naviga virtualmente nella “tranquillità” (si fa per dire…) dei mari del sud come direttore responsabile de Il Cittadino.