Quaranta studenti di Monza bloccati a Londra: «Notte in aeroporto, abbandonati dalla compagnia aerea»

Il viaggio studio a Londra si è trasformato in un’odissea per una quarantina di ragazzi delle scuole medie di Monza: hanno trascorso una notte in aeroporto per i continui ritardi che hanno rinviato la partenza dal sabato sera a domenica pomeriggio. Genitori pronti alle vie legali.
studenti a terra londra
studenti a terra londra Alessandra Sala

Il viaggio studio a Londra si è trasformato in un’odissea per una quarantina di ragazzi delle scuole medie di Monza. Gli studenti, con due professori e un accompagnatore, avrebbero dovuto fare rientro sabato, dopo una settimana di soggiorno nella città londinese, ma il loro volo ha accumulato ritardi su ritardi e sono tornati domenica nel pomeriggio. Una nottata passata all’interno dell’aeroporto di Londra Luton in attesa che il loro volo EasyJet per Milano Malpensa decollasse.

Se per alcuni di loro è stata un’avventura per molti altri è stata una nottata da dimenticare. Si sono messi a terra, senza nemmeno un telo, gettati sulle loro valige, per cercare di riposare, altri hanno giocato a carte o trovato altri passatempi, sempre sotto l’attenta vigilanza dei docenti e dell’accompagnatore. I genitori erano costantemente aggiornati proprio dagli stessi figli sulla partenza, ma sapere che per i propri ragazzi non era stato trovato un alloggio e saperli nell’area di attesa, all’ingresso dello scalo, li ha molto preoccupati.

«Era dalla mattina di sabato che ci aggiornavano su possibili ritardi – racconta una mamma – sino alla comunicazione, nella notte, della cancellazione del volo. Ai nostri figli non è stato dato nulla. Li hanno fatti entrare e uscire dal gate 24 più volte, se almeno fossero stati oltre il check-in sarebbero stati in un luogo sicuro, protetto. Invece niente. Hanno restituito loro le valigie e li hanno lasciati soli. Per fortuna i professori che erano con loro li hanno assistiti e rassicurati costantemente. La loro presenza era la nostra unica garanzia».

I trenta alunni del San Biagio e i tre (non otto ragazzi come in prima stesura) diplomati quest’anno alle Preziosine (istituto non coivolto nell’organizzazione del viaggio), tutti adolescenti, hanno trascorso la notte così. Una situazione di disagio che ha provocato sconforto tra i più sensibili.

«EasyJet, la compagnia che li avrebbe dovuti portare a casa – continua la mamma – non ha fornito alcun genere di conforto, se non delle “card” per acquistare del cibo. Peccato che a quell’ora tutti i negozi erano chiusi. Non li hanno tutelati per nulla. Alcuni di loro erano spaventati, c’è chi ha vissuto quest’esperienza con molto spavento, soprattutto tra le ragazze, mentre i ragazzi hanno preso la situazione come un’avventura e si sono attrezzati con attività ludiche. Dobbiamo ringraziare i docenti che sono stati molto bravi, li hanno rassicurati e protetti per tutto il tempo».

E quindi: «Ora con altri genitori ci stiamo attivando per fare causa alla compagnia aerea perché non si possono abbandonare dei minori in un contesto simile».

(* notizia modificata)