La questione ex Ibm di Vimercate arriva all’Europarlamento di Bruxelles. Nell’area industriale di Velasca prossimamente si insedierà la società tedesca Progroup, produttrice di cartone ondulato, a scapito di 600 lavoratori suddivisi in una decina di aziende. Proprio per questo si sta muovendo l’europarlamentare della Lega, Angelo Ciocca.
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«Siamo schierati a difesa dei posti di lavoro, impensabile chiudere le utenze che consentono di proseguire con le attività produttive. Il polo industriale di Velasca che vede impiegate una decina di società con circa 600 dipendenti, da un paio di settimane è stato venduto da Unicredit Leased Management S.p.a alla società Vest Campus S.r.l. La nuova società, che si sarebbe dovuta far carico dell’intestazione delle utenze e della prosecuzione di tutti i servizi attivi nel polo (elettricità, riscaldamento, guardiania), per il momento – afferma l’europarlamentare – si rifiuta di occuparsene mettendo in grave pericolo la continuità produttiva del polo».
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La preoccupazione per il deputato leghista è grande tanto da impegnarsi in prima linea a Bruxelles per sviscerare il tema. «Ad oggi le aziende presenti stanno gestendo in autonomia i servizi al solo fine di non bloccare le proprie attività, ma la situazione non potrà proseguire così per molto. Data l’importanza del sito in oggetto – conclude Ciocca – è vitale che la nuova società si faccia garante del mantenimento in essere di tutte le condizioni necessarie al prosieguo delle attività industriali e che Unicredit Leased Asset Management S.p.a vigili che quanto previsto dal contratto venga rispettato. Il rischio economico e occupazionale per l’area è molto alto, motivo per cui ho ritenuto di depositare con urgenza un’interrogazione alla Commissione europea».
Intanto questa partita si gioca anche a livello locale, martedì 9 novembre il sindaco Francesco Cereda e l’assessore all’Urbanistica Mariasole Mascia incontreranno la dirigenza di Progroup per capire quali siano gli eventuali margini di trattativa e di sviluppo del comparto industriale che dovrebbe interessare 200 dipendenti suddivisi tra la società teutonica leader nella produzione di cartone e due aziende clienti che troverebbero spazio sempre nella medesima area al confine con la Tangenziale Est.