Portata in Pakistan con l’inganno, Grimoldi: «Intervenga subito la Farnesina»

L’onorevole brianzolo Paolo Grimoldi, deputato della Lega e vice presidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, si rivolge alla Farnesina per aiutare la ragazza pakistana che ha chiesto aiuto attraverso una lettera inviata alla sua ex scuola in Brianza per tornare in Italia.
Monza, Paolo Grimoldi
Monza, Paolo Grimoldi Radaelli Fabrizio

Chiede un intervento immediato del ministero degli Esteri. L’onorevole brianzolo Paolo Grimoldi, deputato della Lega e vice presidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, si rivolge alla Farnesina per aiutare la ragazza, portata in Pakistan dalla famiglia e costretta a interrompere i suoi studi e la vita in Brianza, che ha chiesto aiuto attraverso una lettera inviata alla sua ex scuola in Brianza.


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«Chiedo al nostro ministero degli Esteri di attivare immediatamente le sue strutture per fare luce sul caso che arriva da Monza, dove una ragazza di 23 anni ha segnalato con una lettera alla sua locale ex scuola di essere stata portata in Pakistan nel 2017 con l’inganno dalla famiglia e di essere trattenuta lì senza documenti, impossibilitata a rientrare in Italia, per decisione dei genitori, per la solita inaccettabile decisione del padre di non farla vivere alla occidentale e di volerle impedire un matrimonio libero con un ragazzo scelto da lei».

E poi: «Se questa notizia è confermata, se davvero la ragazza vuole tornare un Italia ma è trattenuta in ostaggio contro la sua volontà, chiediamo alla Farnesina di attivarsi immediatamente con le autorità del Pakistan per favorire il suo ritorno in Italia, ovviamente lontano da questa famiglia. Avremmo l’ennesima conferma che un certo Islam radicale, quello più oltranzista, in Italia non ha fatto progressi, che non è diventato più moderato e conciliante ma è rimasto su posizioni estreme».