Altre mille firme consegnate in regione Lombardia per dire no al pagamento del pedaggio lungo la futura autostrada Pedemontana. Continua senza sosta l’iniziativa del Partito Democratico e del suo consigliere regionale Gigi Ponti. Già sindaco di Cesano Maderno, ben consapevole delle ripercussioni che il pagamento potrebbe comportare a livello viabilistico (non solo di portafogli), Ponti da tempo sta conducendo questa battaglia che vede particolarmente coinvolto anche il circolo del Partito Democratico di Lentate sul Seveso. Questo, del resto, è il punto di incontro tra i comuni della Brianza monzese e quelli del comasco, anche loro sul piede di guerra per chiedere l’esenzione dal pagamento.
Pedaggio Pedemontana: la battaglia del no dei Dem Ponti e Orsenigo
Non è un caso se la battaglia al Pirellone vede protagonisti due dem in particolare: Gigi Ponti per la Brianza e Angelo Orsenigo per il comasco. Insieme, nei giorni scorsi, hanno protocollato altre 1.037 firme della petizione contro il previsto pedaggiamento della Tratta B2 della Pedemontana. È quel tratto che si snoderà tra Lentate sul Seveso e Bovisio Masciago sull’attuale tracciato della Milano-Meda. Con una differenza sostanziale: l’introduzione del pagamento per un percorso che, ormai da decenni, vede transitare milioni di automobilisti a titolo completamente gratuito. Non solo: l’attuale Milano-Meda oggi è anche un efficace strumento di collegamento tra i singoli comuni, funzione che verrebbe meno con il pagamento del pedaggio e con l’eliminazione di diverse entrate o uscite dell’arteria viabilistica.
Pedaggio Pedemontana, Ponti: “Non credo che la Regione possa fare finta di nulla”
«Io credo che le migliaia di firme raccolte – ha affermato Ponti al coordinamento di Lentate sul Seveso – considerando quelle della provincia di Monza e Brianza e quelle del comasco, non possano essere cestinate così facilmente. Non credo che il presidente della regione Lombardia possa andare avanti per la sua strada facendo finta di nulla. Sono migliaia di persone che hanno messo una firma. Sono cittadini che trovano iniquo questo provvedimento che andrebbe a gravare per 120 euro al mese sulle loro tasche. La cosa che deve fare riflettere chi ci amministra è che queste non sono migliaia di firme del Partito Democratico. Noi ci siamo fatti interpreti dell’esigenza del territorio, ma ai nostri banchetti sono venute numerose persone che non votano per noi e che, tuttavia ritengono ingiusto il pedaggio».
Le prime 5mila firme erano state consegnate all’inizio del mese di marzo. Poi, di volta in volta, portate al Pirellone nuove adesioni. Ponti nei giorni scorsi ha superato le 8mila firme consegnate in regione Lombardia.