Sull’abusività di quello spiazzo dove, da qualche settimana, sono parcheggiati tir, automezzi pesanti e decine di automobili, si erano subito interrogati il circolo monzese di Legambiente, il Comitato di quartiere Sant’Albino e i residenti della zona. La conferma è arrivata lo scorso giovedì dall’assessore ai Lavori pubblici Simone Villa, ospite della consulta di via Mameli. Via dell’Offelera torna, così, al centro delle polemiche: la “waste land”, la terra desolata che segna il confine tra Monza e Brugherio non smette di stupire.
«Lo scorso lunedì – ha riferito Villa – accompagnato da alcuni agenti della locale ho effettuato un sopralluogo: la situazione è preoccupante. Abbiamo trovato condizioni di grande degrado e pericolo: lì è il far west e per realizzare uno sgombero e una bonifica davvero efficaci abbiamo bisogno anche dell’intervento della procura».
Lungo via dell’Offelera, nel tratto compreso tra le vie Adda e Masaniello, le baracche abusive, abitate da famiglie con minori, non sono una novità. Non lo sono nemmeno i rifiuti che vengono abbandonati ai suoi margini. Carte alla mano, l’area avrebbe destinazione agricola: «È stata acquistata all’asta da un imprenditore a un prezzo molto basso – ha proseguito Villa – Il proprietario si occupa di logistica e deve aver ben pensato che fosse utile per la sua attività poter contare su uno spiazzo del genere, di oltre settemila metri quadri. Nella parte restante dell’area ha preso vita un vero e proprio villaggio: negli ultimi quindici anni l’escalation è stata vertiginosa. Bisogna discutere con il proprietario, per definire la strategia da applicare, e poi, sicuramente, con la collaborazione della procura, sarà necessario trovare il modo migliore per gestire le persone che vi abitano: smantellare esclusivamente le baracche non servirebbe a nulla. Per un’operazione del genere ci vuole tempo».
I residenti dell’isolato delimitato da via Adda, Caprera e Masaniello la pazienza, però, l’hanno persa tanto tempo fa.
«Finestre e balconi del nostro appartamento – hanno spiegato due residenti di via Caprera – affacciano su quel terreno: negli anni abbiamo visto aumentare il numero di baracche e di persone che le abitano. Arrivano auto e camper: c’è un rottamaio che si sera e di notte smonta dei pezzi, ne rimonta altri, brucia qualcosa. Un tempo – hanno precisato – non avevano la corrente, perché sentivamo il rumore dei generatori. Adesso, invece, da qualche parte devono essersi attaccati».
E ancora: «Ci preoccupano le condizioni igieniche dell’area: è difficile quantificare il numero di persone presenti, ma mancano i servizi igienici e allora i cattivi odori si sentono fino ai piani alti. Mosche e insetti ci accompagnano estate e inverno».