L’obiettivo iniziale era di pianificare 10 azioni in 45 giorni per migliorare l’accesso ai pronto soccorso della Brianza. Il tavolo di lavoro organizzato da Ats Brianza all’inizio di febbraio ha presentato ufficialmente il frutto di questi mesi di lavoro. I 45 giorni sono stati superati, ma anche le azioni da intraprendere sono molte più di 10: ben 32 interventi, raggruppati in 10 aree di interesse. Alcune di queste procedure sono già attive, altre si sono già concluse, e altre ancora entreranno in vigore a breve.
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Le 10 aree di riferimento vanno dalle informazioni ai sanitari alle informazioni ai cittadini, dalla presa in carico ai percorsi per le cure primarie fino al personale ospedaliero; si prosegue poi con la tutela dell’utente, i servizi territoriali, l’unità di crisi, i servizi ospedalieri e il monitoraggio delle azioni. Per ciascuna tematica sono stati previsti diversi interventi con l’obiettivo di migliorare (velocizzandola) l’informazione, di alzare il livello qualitativo del servizio offerto e di contenere i costi.
Tra le novità più importanti presentate nel corso della conferenza stampa c’è la messa in rete dei dati relativi ai tempi d’attesa di tutti i pronto soccorso del territorio in modo che ogni singolo utente possa consultarli e muoversi di conseguenza: il tutto utilizzando un’app gratuita (Salutile scaricabile da App Store per iOs e da Google Play per Android ) facilmente scaricabile sui propri smartphone.
Un’altra novità riguarda l’individuazione di indicatori utili per stabilire con un buon margine di anticipo (dai tre ai sette giorni prima) quelli che vengono definiti come i picchi di iperflusso. In questo modo si possono attivare correttamente i protocolli d’emergenza per soddisfare le esigenze dell’utenza nel periodo specifico.
Un altro aspetto che aiuterà la gestione degli accessi in pronto soccorso è la segnalazione di fragilità: i pazienti con problematiche particolari dovranno essere riconosciuti anticipatamente in modo da realizzare appositamente per loro dei percorsi preferenziali. Questa soluzione permetterebbe quindi di ridurre le code e di indirizzare in anticipo il paziente verso il reparto a lui necessario.
Altri interventi riguardano le strutture extraospedaliere con il potenziamento degli ambulatori medici e l’incremento degli ambulatori infermieristici.
Il vero test è però atteso tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, con il consueto picco di influenze che colpisce ogni anno la popolazione. In questa situazione si potrà quindi verificare se le azioni messe in campo saranno davvero efficaci.