L’udienza Bames in Provincia mercoledì mattina 8 marzo si è svolta regolarmente. Questa potrebbe già essere una notizia visto che circa un mese fa per problemi tecnici l’incontro era stato annullato. In questo caso per stessa ammissione dell’ex sindacalista Gigi Redaelli “l’impianto di registrazione e quello audio andavano benissimo”. Oltre a tutto ciò l’aspetto più importante è stata la chiamata alla sbarra di quattro teste di cui tre scelti dagli imputati e uno dagli ex dipendenti della fabbrica di Vimercate fallita per bancarotta ormai da un decennio.
Nuova udienza per il caso Bames e l’anticipo del Tfr
“Queste testimonianze hanno confermato soprattutto alcune nostre teorie – ha aggiunto Redaelli -. Il teste chiamato dagli ex dipendenti ha confermato che non vi fu nessun anticipo della cassa integrazione da parte dell’azienda ma che si attingeva, per chi lo chiedeva, al proprio TFR; ha anche confermato rispondendo alla domanda, che ad alcuni dirigenti sono stati erogati dei bonus economici, sia nel passaggio da IBM a Celestica che in quello da Celestica a Bames”. Inoltre sempre secondo l’ex segretario della Fim Cisl “E’ stato messo in atto il tentativo (peraltro contestato dal PM) da parte di due consulenti degli imputati, di giustificare le loro azioni legandole “solo” ai piani industriali anziché agli atti formali decisi dal Consiglio di Amministrazione (su cui dovevano vigilare), attraverso l’utilizzo di soldi e prestiti ad altre società del gruppo fatti in modo non consono e che hanno minato “di fatto” l’equilibrio economico e la sopravvivenza della Bames”. L’esame e il controesame degli altri consulenti di parte proseguirà nelle udienze fissate per il 5 aprile alle 9:30 presso la sede della Provincia di Monza e Brianza e il 19 aprile alle 14.30 presso il Tribunale.
Nuova udienza per il caso Bames e la speranza della sentenza
”Ci è sembrato di cogliere la volontà da parte del collegio giudicante di stringere i tempi per cercare di accelerare il procedimento e giungere il prima possibile alle requisitorie finali degli avvocati di tutte le parti coinvolte – ha concluso Redaelli -. Questo fa ben sperare gli ex dipendenti, che si auspicano di poter vedere una sentenza entro il 2023 nei confronti degli otto imputati di questo procedimento (due sono già stati condannati) “ripagandoli” per questa lunga attesa. Continueranno a chiedere giustizia perché chi ha causato il disastro in Bames e Sem e chi ha avuto responsabilità paghi per quello che ha fatto”.