Lo avevano arrestato dopo aver trovato della cocaina ed era finito in carcere, ma l’esame tossicologico ha stabilito che quella sostanza, sequestrata qualche settimana prima, non era droga bensì lidocaina, un anestetico. Di cocaina nessuna traccia eppure il malcapitato, un pensionato di Burago Molgora, ha dovuto trascorrere oltre un mese in carcere a Monza in attesa che la sostanza fosse sottoposta a un accertamento di carattere tossicologico. Verifiche che hanno stabilito l’assenza di principi attivi e quindi per il pensionato si sono riaperte le porte di casa. Nelle ultime ore, infatti, è stato scarcerato. Ora l’uomo, assistito dall’avvocato del Foro di Monza, Erika Cappelletti, è pronto a fare causa per ingiusta detenzione.
Qualche settimana fa le forze dell’ordine, seguendo una pista investigativa ritenuta credibile, avevano fatto irruzione in un bar del paese. Erano convinti di aver individuato nel pensionato uno spacciatore di coca. Avrebbero avuto in pugno alcuni elementi che non lasciavano dubbi, almeno apparentemente: il colore della macchina, alcuni movimenti sospetti e altre circostanze che sembravano inchiodarlo. Da una prima perquisizione l’uomo risultò pulito, ma gli investigatori a casa trovarono una sostanza sospetta che al narcotest diede esito positivo. Risultato, tuttavia, farlocco. Fatto sta che l’uomo fu arrestato e durante l’udienza di convalida peraltro raccontò che quella sostanza gli era stata fornita, a titolo di deposito, da un conoscente. Un altro elemento che aveva fatto aumentare i sospetti. I successivi risultati tossicologici della sostanza lo hanno, però, scagionato rilevando la totale assenza di principi attivi.