Monza, tornano i cantieri in largo Mazzini: ultima fase di lavori (e viabilità confermata)

La seconda fase della sistemazione di largo Mazzini metterà la parola fine alla revisione della circolazione avviata dalla giunta Scanagatti alcuni anni fa. Gli operai dovrebbero entrare in azione tra alcuni mesi per interventi che comprendono il rifacimento della pavimentazione e il riposizionamento dei chiusini. E la viabilità rimane com’è.
Monza Largo Mazzini
Monza Largo Mazzini Fabrizio Radaelli

La seconda fase della sistemazione di largo Mazzini metterà la parola fine alla revisione della circolazione avviata dalla giunta Scanagatti alcuni anni fa. Gli operai dovrebbero entrare in azione tra alcuni mesi per realizzare una serie di interventi che comprendono il rifacimento della pavimentazione e il riposizionamento dei chiusini sull’intero crocevia e in alcuni tratti del cavalcavia di via Turati, il completamento del marciapiedi all’angolo tra corso Milano e via Caduti del lavoro, l’eliminazione delle transenne dall’isola pedonale centrale, la posa di erba sintetica nello spartitraffico tra via Caduti del lavoro e il cavalcavia, la rimozione dei cubetti di porfido dagli attraversamenti pedonali in via Caduti del lavoro e la loro sostituzione con asfalto, il rifacimento della segnaletica orizzontale.

Il progetto esecutivo dell’opera è stato approvato di recente dalla giunta: «Speriamo – afferma l’assessore alla Viabilità Paolo Confalonieri – di riuscire ad avviare il cantiere entro l’estate, una volta effettuata la gara, dato che abbiamo già stanziato i fondi necessari».

Per la riqualificazione, che dovrebbe migliorare anche l’impatto estetico della zona, il Comune ha messo a disposizione 146.083 euro.

La sistemazione renderà definitivo l’attuale assetto di largo Mazzini, criticato da alcuni residenti oltre che da negozianti e professionisti che hanno l’attività nelle vie Gramsci e Campini e nel tratto finale di via Manzoni: dal Centro, obiettano, non è più possibile raggiungere in modo diretto le vie Visconti e Mentana, ma occorre percorrere un tratto di corso Milano.

«L’attuale viabilità funziona – replica l’assessore – come dimostrano gli apprezzamenti che ci arrivano da numerosi automobilisti e da molti pedoni. Da via Gramsci non provengono solo lamentele, ma anche i ringraziamenti di chi, dopo aver vissuto per anni con le code dei veicoli sotto casa, è tornato a respirare».

La strada, quindi, non sarà riaperta nemmeno per i soli abitanti come è stato suggerito all’amministrazione alcuni mesi fa dai promotori di una petizione. La situazione, aggiunge Confalonieri, potrebbe migliorare in futuro: «Se – anticipa – venissero collocate le telecamere di sorveglianza sulla corsia preferenziale di via Manzoni, riservata agli autobus, si potrebbe pensare di consentire ai residenti il transito o qualche manovra».