Monza, stangata a Roche e Novartis Una supermulta da 180 milioni

La multa dell’Antitrust per un «cartello che ha condizionato le vendite dei principali prodotti destinati alla cura della vista». Danni milionari al sistema sanitario. Alla Roche, che in Italia ha sede a Monza, multa di 90,5 milioni.
La sede della Roche a Monza
La sede della Roche a Monza

La Roche, multinazionale del farmaco che in Italia ha sede a Monza, insieme alla varesina Novartis è stata multata dall’Antitrust a oltre 180 milioni per «un cartello che ha condizionato le vendite dei principali prodotti destinati alla cura della vista, Avastin e Lucentis».

Un sistema che secondo la documentazione raccolta dalla Guardia di Finanza «concertato fin dal 2011 anche attraverso le filiali italiane».


Leggi Antitrust contro Roche e Novartis: «Cartello su farmaci per la vista» (15 febbraio 2013)

Secondo l’autorità «i due gruppi si sono accordati illecitamente per ostacolare la diffusione di un farmaco molto economico, Avastin, nella cura della più diffusa patologia della vista tra gli anziani e di altre gravi malattie oculistiche, a vantaggio di un prodotto molto più costoso, Lucentis, differenzianto artificiosamente i due prodotti». Per l’Autorità garante della concorrenza e del mercato questo sistema avrebbe causato «un aumento della spesa a carico del servizio sanitario nazionale stimata in 45 milioni di euro solo nel 2012, con possibili maggiori costi futuri fino a oltre 600 milioni di euro l’anno». L’Autorità ha comminato a Novartis una sanzione di 92 milioni di euro, e al gruppo Roche una sanzione di 90,5 milioni di euro.

La Roche «respinge con fermezza le conclusioni del procedimento condotto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato circa un presunto accordo restrittivo della concorrenza con Novartis» e «ribadisce che le accuse sono prive di qualsiasi fondamento e che ricorrerà in appello presso tutte le sedi deputate, a tutela della propria immagine e dei propri diritti, certa delle proprie ragioni». Anche Novartis respinge «in maniera decisa le accuse relative a pratiche anti concorrenziali» e ha annunciato ricorso al Tar.