Monza: Sport Therapy diventa un protocollo europeo condiviso

Il progetto Sport Therapy del Comitato Maria Letizia Verga di Monza, avviato da cinque anni, diventa un protocollo europeo condiviso.
Comitato Verga Sport Therapy progetto balance bike
Comitato Verga Sport Therapy progetto balance bike

Lo sport, o meglio la Sport Therapy, al Comitato Maria Letizia Verga di Monza è di casa da cinque anni. Oltre cinquecento tra bambini, adolescenti e giovani adulti affetti da emopatia maligna o sottoposti a trapianto di midollo in questo periodo hanno seguito, affiancati da un team di professionisti, allenamenti specifici per mantenere efficienti polmone, cuore e muscoli, ovvero gli organi che vengono maggiormente compromessi dalle terapie salva-vita.

Sport Therapy fa il salto di qualità con un protocollo condiviso

Ora, però, questo programma compie un ulteriore salto di qualità. I medici e ricercatori della struttura monzese svilupperanno un protocollo di esercizi e di attività per piccoli e giovani pazienti con tumori del sangue che verrà condiviso e messo disposizione dei centri di oncologia pediatrica distribuiti in Spagna, Italia, Germania, Inghilterra, Francia,  Slovenia e Danimarca, partner del progetto di ricerca FORTEe, finanziato dal programma di ricerca e innovazione della Commissione Europea Horizon 2020 (GA 945153) con 7 milioni di euro.

Sport Therapy e il progetto FORTEe

Il progetto FORTEe è stato presentato ufficialmente giovedì nella palestra e sulla terrazza del Centro di via Cadore dedicati proprio a questa attività. Presenti, tra gli altri, Carlo Mornati, segretario generale del CONI e olimpionico di canottaggio, Stefano Ghisolfi, campione del mondo in carica di arrampicata sportiva, e Deborah Compagnoni, grande amica del Maria Letizia Verga e madrina dell’evento.

«Insieme ai miei cugini – ha raccontato la campionessa di sci alpinoventi anni fa ho fondato l’associazione “Sciare per la vita” e sono fermamente convinta che lo sport e l’attività fisica rappresentino un’importantissima risorsa nella vita di tutti, per i benefici che possono offrire per la nostra salute e per il nostro benessere».

E il progetto di ricerca internazionale FORTEe ha proprio l’obiettivo di dimostrare che l’esercizio fisico e lo sport siano una terapia sicura e potenzialmente efficace per contrastare la fatica, mantenere forza, capacità aerobica, coordinazione ed agilità e per contrastare le problematiche legate alla malattia e alle terapie nei bambini e adolescenti affetti da patologie oncologiche.

Sport Therapy: l’allenamento di precisione

Il protocollo di esercizio e valutazione verrà sviluppato a partire dall’esperienza e dalla competenza dei professionisti della Sport Therapy del Centro Maria Letizia Verga. Tale protocollo definirà, innanzitutto, quando un bambino in terapia oncologica può iniziare a fare attività fisica anche nelle fasi intensive di trattamento. Successivamente verrà effettuata una valutazione per verificare l’impatto dell’intervento eseguito. Obiettivo finale è quello di rendere l’intervento di Sport Therapy standardizzato in tutta Europa e nel mondo.

Oggi, nel centro monzese, sin dal momento della diagnosi, per ogni paziente (dai due anni e mezzo fino ai 18 anni) viene definito un allenamento di precisione adattato in base alle condizioni di salute e all’avanzamento della terapia, in costante contatto e confronto con i pediatri.

Sport Therapy: la novità Animal Flow e il futuro

Tra le pratiche di Sport Therapy utilizzate al Centro Maria Letizia Verga una novità è rappresentata da Animal Flow, un allenamento a corpo libero che imita i movimenti degli animali e si ispira a discipline come lo yoga e la danza. Si eseguono movimenti molto fluidi, che riproducono i ‘gesti’ degli animali come, ad esempio, il gorilla che si sveglia, il granchio che muove le chele, e che sono indicati anche per i bambini più piccoli per rendere l’attività più divertente.

Il progetto FORTEe si concluderà nell’agosto del 2026. Fanno parte del consorzio europeo, oltre a Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma, ente gestore del Centro Maria Letizia Verga, otto centri in cui verranno allenati 450 bambini/e, adolescenti e giovani adulti. Alla struttura monzese toccherà la parte di sperimentazione clinica. A Monza a dirigere il progetto, fortemente voluto e sostenuto da Andrea Biondi, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università degli studi di Milano Bicocca, è Adriana Balduzzi, pediatra e responsabile del centro trapianti. Insieme al Verga, l’altro centro italiano coinvolto è l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che partecipa al progetto per la parte di sperimentazione sui tumori solidi pediatrici.