Monza, Sala Maddalena è un freezer: la cultura protesta, ma arrivano i soldi

La regina dei ghiacci di Monza si chiama Maddalena: la sala, ovviamente. Le associazioni apprezzano ma ne denunciano anche le condizioni.
Monza evento Mnemosyne Sala Maddalena - foto Radaelli
Monza evento Mnemosyne Sala Maddalena – foto Radaelli

La regina dei ghiacci di Monza si chiama Maddalena: la sala, ovviamente, uno spazio pubblico che per le sue dimensioni e le sue caratteristiche è particolarmente apprezzata dal mondo delle associazioni culturali. Ma c’è un ma: è vecchia, inefficace e soprattutto, appena scendono le temperature, un freezer.

Monza, Sala Maddalena è un freezer: l’ultima denuncia di Ettore Radice dopo l’evento sulla monaca

«Probabilmente ho una mezza bronchite» dice Ettore Radice, presidente di Mnemosyne e reduce da un pomeriggio di conferenza nella rassegna dedicata alla monaca di Monza, facendosi portavoce anche di altre associazioni cittadine. «Sono anni che lo diciamo e non cambia mai nulla. Una situazione drammatica, non si possono lasciare cento persone all’addiaccio».

Tutto lì? Non proprio: perché le carenze della sala di via Santa Maddalena sono tante. «Ci sono i bagni sporchi, con calcinacci per terra, una situazione della terzo mondo. In una recente riunione l’assessora Bettin (Arianna, cultura, ndr) ha preso nota delle segnalazioni, ma non basta: bisogna intervenire» aggiunge Radice, che nel cahier de doléances segna anche l’assistenza «affidata a ragazzi di una cooperativa che però spesso non sanno gestire audio e video o immagini», per non dire dei microfoni scarichi senza pile di ricambio.

«A Villa Tittoni di Desio o al Terragni di Lissone, per dire di due posti in cui ho realizzato iniziative, non è così: funziona tutto e i tecnici sono competenti. Qui una situazione ingestibile».

Monza, Sala Maddalena è un freezer: la replica dell’assessore Lamperti, «la sala è nel programma delle opere pubbliche 2026»

«Ettore Radice ha ragionissima su tutto perché non si fa manutenzione alla sala Maddalena da troppi anni – risponde a distanza Marco Lamperti, assessore ai Lavori pubblici, che parla solo per i capitoli di sua competenza – La sala ha bisogno di interventi di tipo edilizio importanti, per questo, nel programma delle opere pubbliche, abbiamo messo all’interno della annualità 2026 una sistemazione globale di tutto il corpo della Confalonieri della scuola e anche della Maddalena: è un investimento corposo e dovrà essere approvato dal consiglio, si tratta di 3 milioni di euro».

I tempi delle amministrazioni pubbliche non sono quelli dei privati e quindi lo stanziamento non si traduce immediatamente in cantieri: «Speriamo presto, magari già l’anno prossimo. In questo momento dobbiamo però tamponare le problematiche di gestione».

Monza, Sala Maddalena è un freezer: il problema del riscaldamento

Resta, nell’immediato, il riscaldamento della sala. «Stiamo ritoccando un po’ gli orari di accensione, cercando di anticiparli rispetto all’evento. Resta un fatto: la temperatura che si può tenere in questi luoghi è sui 19° gradi, per legge. E se rimane chiusa la sala qualche giorno poi ci mette molto a riscaldarsi. C’è anche un altro fatto: a volte c’è chi ha messo mano ai termostati, ma facendolo alzando le temperature fa saltare il collegamento con il remoto» che regola il sistema, e di conseguenza «il sistema si spegne, peggiorando la situazione».

L'autore

Libri, arte, gatti e sì, tanta (spesso troppa) cucina. Non solo quella redazionale. Tutto il resto è cronaca. Giornalista professionista, redattore, alla soglia dei trent’anni di Cittadino, ma solo perché ho iniziato giovanissimo. Con più di 125 anni di storia di Monza e Brianza da tramandare.