Monza, le buche rovinano la sedia a rotelle e lui chiede il rimborso al Comune

Stanco di spendere soldi per riparare le gomme della sua sedia a rotelle elettrica che si rompono a causa delle buche che costellano strade e marciapiedi, ha deciso che da ora in poi chiederà il rimborso direttamente al Comune.
Monza e il percorso a ostacoli sui marciapiedi con la sedia a rotelle
barriere architettoniche Monza e il percorso a ostacoli sui marciapiedi con la sedia a rotelle Fabrizio Radaelli

Stanco di spendere soldi per riparare le gomme della sua sedia a rotelle elettrica che si rompono a causa delle buche che costellano strade e marciapiedi, ha deciso che da ora in poi chiederà il rimborso direttamente al Comune.

Una protesta a suon di carte bollate e di compilazione di moduli pre stampati quella che si appresta a intraprendere Riccardo Riccobello, 56 anni, affetto da sclerosi multipla progressiva. L’uomo è stanco di dover sborsare decine di euro di propria tasca a causa delle buche.
«Soprattutto quando sono in prossimità di luoghi sensibili – spiega – Come per esempio vicino all’ingresso principale della clinica Zucchi, dove c’è una buca molto grande e profonda. Le voragini sono pericolose e spesso, non potendo evitarle, rischio anche di ribaltarmi».

Ma il rischio di bucare è anche in centro. «Ci sono buche anche lungo l’isola pedonale recentemente sistemata – aggiunge – Oltre al pericolo di lastre di porfido traballanti in piazza Trento». Ma Riccobello non demorde: d’ora in avanti presenterà il conto all’ufficio strada . «Sono stanco di far riparare continuamente le ruote della mia sedia a rotelle – spiega – Ogni volta devo sborsare 50 euro. Se invece mi rivolgo in Asl il mezzo mi viene aggiustato gratuitamente, ma devo lasciarlo in “officina” due settimane».

Perdendo in questo modo la sua autonomia. «Sono anche automunito – precisa – Ma senza la sedia a rotelle sono perso. Infatti sulle stampelle riesco a muovermi al massimo per cento metri». Una battaglia che Riccobello porta avanti anche per quei disabili che non hanno più la forza di lottare.

«La rabbia per questa malattia mi dà la forza di combattere e di superare ogni ostacolo – aggiunge – Quello che chiedo e che, se questa brutta bestia mi ha tolto la capacità e la possibilità di camminare, che almeno il comune mi garantisca il diritto di potermi muovere in piena autonomia, di uscire di casa, di svolgere le mie faccende, di avere una vita sociale e soprattutto una dignità. Ogni volta che foro una gomma perché le strade e i marciapiedi di Monza sono pieni di buche e dislivelli rischio di dover rimanere chiuso in casa per quindici giorni».