Monza, inaugurata la Casa sulla collina: i primi tre ospiti saranno accolti in settembre

La struttura concretizza una promessa fatta alla madre di un ragazzo affetto dalla sindrome di Down. Decisivi le donazioni ed i volontari dell'associazione Tu con noi
Monza Casa sulla collina inaugurazione
Il taglio del nastro della Casa sulla collina

Sono serviti quasi dieci anni per realizzare il progetto, iniziato come un sogno per mantenere la promessa fatta alla madre di una ragazza con sindrome di Down, ma alla fine la Casa sulla collina è stata inaugurata. L’appartamento in via don Valentini, realizzato grazie alla caparbietà dei volontari dell’associazione Tu con noi, ospiterà da settembre i primi tre ospiti. Lo scorso 14 giugno si è svolta l’inaugurazione ufficiale nei giardini antistanti il condominio, alla presenza dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, del sindaco Paolo Pilotto con l’assessore al welfare, Egidio Riva, dell’arciprete, monsignor Marino Mosconi insieme ai sacerdoti della comunità pastorale e a quelli della Caritas e soprattutto ai tanti amici che hanno creduto e lavorato perché il sogno diventasse realtà.

Casa sulla collina: decisiva la generosità delle donazioni

Un’onda di bene che ha sostenuto il progetto con 218.000 euro raccolti in sei anni. «Questo progetto non risolve il problema del dopo di noi a Monza, ma ci piacerebbe che fosse di stimolo anche per altri», ha spiegato emozionato Emanuele Patrini, presidente dell’associazione. I tre posti letto di via don Valentini si sommano ai 12 nella struttura aperta da Uroburo nel quartiere Cederna e ai nuovi spazi che saranno riqualificati nel cdd di via Silva. «La nostra città non ha ancora tutti i posti necessari, ma spero che questa esperienza porti a nuove inaugurazioni. È una goccia nel mare, ma conferma una peculiarità di Monza, che è città del fare e che sa costruire rete», ha aggiunto l’assessore Riva. Una buona notizia, «perché abbiamo bisogno di buone notizie. Non considero l’esiguità del progetto rispetto al bisogno ma vedo la positività di un segno di speranza», ha commentato Mosconi. «Che questa casa sia luogo di accoglienza e di buoni rapporti -ha detto Delpini benedicendo i presenti-, che sia focolare di carità».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.