Monza: il Comune risolve il contratto per i lavori di via Mantegazza e piazza Grandi

Rimarranno nel limbo a lungo gli interventi di riqualificazione di via Mantegazza e piazza Grandi, a Monza: il Comune ha risolto il contratto per “mancata ripresa dei lavori senza giustificato motivo”. Tutto, ovviamente, molto prima del lockdown.
MONZA Il cantiere di via Mantegazza
MONZA Il cantiere di via Mantegazza Fabrizio Radaelli

I lavori di riqualificazione di via Mantegazza e piazza Grandi, lungo via Zucchi? Per ora non finiscono. E non ha causa del blocco del coronavirus, in questo caso. Il Comune di Monza ha infatti risolto l’appello con la ditta incaricata per “mancata ripresa dei lavori senza giustificato motivo”.

Si tratta di una vicenda che precede i lockdown nazionale, ovviamente. Come ricostruito nella determina di piazza Trento e Trieste, il progetto è stato approvato a dicembre 2018 e i lavori sono stati affidati a maggio dell’anno successivo all’impresa Idroimpianti Sa.Va. Srl con sede legale a Cavenago di Brianza. Intervento che valeva 174mila euro, 12mila in più includendo l’Iva. Contratto firmato ad agosto, poi via.

Lo scorso novembre il Comune ha concesso una proroga di oltre due mesi per l’ultimazione del cantiere, portando il termine alla fine di gennaio. Poi una sospensione per “problemi climatici” a metà dicembre, quindi il nulla. A gennaio la prima convocazione della ditta, intimando la ripresa dei lavori il 13 gennaio, poi spostata d’intesa al 16. Ma proprio quel giorno il legale rappresentante è andato in Comune per avvisare di non essere più in carica.

Punto e a capo: dieci giorni dopo il Comune ha saputo chi fosse il nuovo amministratore, convcato nell’arco di due giorni per fare ripartire l’intervento di riqualificazione (a partire dal 31 gennaio). Niente da fare, nemmeno con una seconda richiesta per il 3 febbraio. Piazza Trento ha allora ricordato al privato che era sua facoltà, date le circostanze, risolvere il contratto. Dal 17 al 25 febbraio l’amministrazione comunale ha spedito tre ordini di servizio per la ripresa dei lavori: tutti disattesi, scrive il Comune, contratto risolto e lavori da completare.

Ora gli uffici tecnici dovranno stimare quanto fatto e quanto no, imporre la liberazione del cantiere al privato, verificare le fidejussioni, mentre viene dichiarata “la decadenza dall’anticipazione di complessivi € 37.245,66 oltre Iva, ordinando all’Appaltatore la restituzione della somma anticipata, dedotta la somma già recuperata pari ad € 18.003,21 oltre Iva”. Il Comune si riserva peraltro di “quantificare ogni ulteriore danno a carico dell’appaltatore dopo la liquidazione finale”, anche “in relazione ai maggiori costi per il riaffidamento dei lavori”.