Monza, i trent’anni al servizio del quartiere del Gruppo Spontaneo Libertà

Il compleanno del Gruppo Spontaneo Libertà nato nel 1995 con l'obiettivo di migliorare la vita di un quartiere "giovane"

Trent’anni a servizio del quartiere e della sua comunità: traguardo storico quello celebrato nei giorni scorsi dal Gruppo Spontaneo Libertà di Monza e festeggiato con una cena a cui hanno partecipato i soci dell’attuale direttivo che, tra i suoi membri, conta ancora alcuni dei fondatori. “Il Gruppo nasce da un’idea di don Francesco Vitari, allora parroco della chiesa di Cristo Re: è stato lui a chiedere ad alcuni parrocchiani di unire le forze per cercare di far vivere il quartiere”, si legge in uno dei documenti che ne raccontano, scandita anno per anno, la storia. In una “sera di nebbia” un gruppo di cittadini decide di ritrovarsi nella sala di un condominio della zona: era il finire del novembre 1995 e “l’intento comune era quello di capire come migliorare la vita nel quartiere”: «Un quartiere giovane, che inizia a svilupparsi tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta: prima – sottolinea Maurizio Resseghini, storico presidente del Gsl – oltre il passaggio a livello di viale Libertà esisteva un solo un piccolo rione, considerato un’appendice della circoscrizione 1», quella di San Gerardo.

Monza, i trent’anni del Gruppo Spontaneo Libertà: gli interventi e i servizi ottenuti per un quartiere “giovane”

E se, in quanto quartiere “giovane”, aveva «un tasso di natalità che quasi doppiava quello degli altri quartieri», risultava però anche privo di alcuni servizi essenziali: «Mancavano un ufficio postale e un asilo nido, un centro civico e giardini pubblici attrezzati», ricorda Resseghini, precisando che le priorità individuate per il quartiere erano state messe a fuoco anche grazie a un questionario distribuito nel 1998 alle famiglie residenti. Negli anni tutti questi servizi sono stati realizzati: penso all’ufficio postale di via Gaslini, all’asilo nido di via Modigliani, al parco giochi di via Gadda, al centro civico Liberthub. Il quartiere è cresciuto e si è strutturato e il Gruppo Spontaneo non ha mai smesso né di collaborare con le giunte che via via si sono alternate alla guida della città, né di raccogliere e di farsi promotore delle esigenze dei residenti.

Monza, il compleanno del Gruppo Spontaneo Libertà: il no all’inceneritore nel 1996

«Tra le prime azioni promosse, tra il 1996 e il 1997, la netta opposizione alla realizzazione di un inceneritore in quartiere: un impegno che il Gsl è riuscito a fare inserire nei programmi di mandato di tutti i candidati sindaco alle elezioni del 1997. Tanto è stato fatto, ma c’è ancora un progetto che aspettiamo di vedere finalmente realizzato: la fermata ferroviaria di Monza-Est, a cui, però, ormai non dovrebbe mancare molto».

Negli anni le attenzioni del Gsl, che conta oggi circa trecento soci, oltre alla quindicina che ne compone il direttivo, si sono orientate sempre più al sociale: verso i bisogni dei più giovani e dei più anziani, promuovendo – in collaborazione con la consulta di Libertà e con altre realtà del quartiere – la realizzazione, anche attraverso i patti di cittadinanza promossi dall’amministrazione comunale, di attività di aggregazione e di socializzazione (dai pomeriggi danzanti ai corsi di acquerello fino all’ormai tradizionale “Festa di primavera” di fine maggio). «Riordinare trent’anni di documenti ci ha emozionato e ha rafforzato, ancora di più, la nostra volontà di continuare a impegnarci per il quartiere».