Monza fa sempre meno figli (e così invecchia)

I dati demografici di Monza confermano il lento e inesorabile invecchiamento della popolazione, in una città che fa sempre meno figli: 1.175 neonati nel 2006, 832 lo scorso anno.
Monzesi in centro
Monzesi in centro Fabrizio Radaelli

Curva verso il basso: lentamente ma inesorabilmente. Perché il numero di nuovi nati monzesi, negli anni, ha continuato a diminuire. Lo rende noto l’ufficio Agenda digitale e statistica del Comune di Monza, che ha appena diffuso i dati relativi ai movimenti naturali e migratori registrati in città, elaborati su fonti Istat.

Gli istogrammi guardano indietro fino al 2006: un lasso di tempo abbastanza lungo perché si possa individuare un trend preciso. Che si indirizza, appunto, verso il basso. A quindici anni di distanza sembra impossibile riuscire a raggiungere e a superare il record dei 1.175 bambini nati in quei dodici mesi del 2006: il 2021 si è chiuso con la venuta al mondo di soli 832 piccoli. Per quanto i dati relativi all’anno scorso non siano ancora definitivi – potrebbero subire qualche rettifica censuaria – è molto difficile che eventuali aggiustamenti possano ribaltare le carte in tavola: il numero dei nuovi nati ha continuato ad assottigliarsi.

Nei tre lustri considerati, solo due annate hanno leggermente invertito la tendenza: il 2008, con 1.191 nati rispetto ai 1.138 del 2007, e il 2010, con 1.082 contro i 1.031 del 2009. Da quel momento, non ci sono più stati segnali di ripresa. Anzi. Nel 2014 per la prima volta si è scesi sotto i mille, con 935 nuovi bambini registrati all’anagrafe. Si è rimasti nel range dei novecento fino al 2019, poi nel 2020 i numeri sono scesi ancora. 863 i bimbi nati in quell’anno e 832 quelli nel corso del 2021 che ci siamo appena lasciati alle spalle – femmine per la maggior parte (424), a fronte di 408 maschietti. I numeri sarebbero ancora più bassi senza l’apporto, considerevole, dei residenti di origine straniera: sono stati loro a mettere al mondo poco meno del 20% dei neonati monzesi, vale a dire 182 – di cui 98 femmine e 84 maschi.

Al diminuire del numero dei nuovi nati, corrisponde un aumento, costante, del numero di residenti deceduti: un fenomeno naturale, che non deve sorprendere, commentano dagli uffici del Comune, legato a doppio filo all’invecchiamento della popolazione. Ai 1.036 morti del 2006, anno in cui ancora si registrava un saldo naturale positivo (+139), fanno da contraltare i 1.395 deceduti nel corso del 2021 – che portano, per quell’anno, a un saldo naturale pari a -563. Molto pochi, in proporzione, i decessi registrati tra i residenti di origine straniera: solo 26. Lo scarto peggiore tra nati e morti, però, si è registrato nel 2020 ed è stato pari a -812: complici le prime ondate di pandemia, che hanno avuto la meglio su 1.675 residenti. Sono stati quindi solo 863 i nuovi nati in quell’anno.