L’amministrazione comunale di Monza ha ufficializzato i nomi dei Giovannini d’oro del 2025, la massima benemerenza civica cui si associa anche il premio Corona Ferrea per una associazione del territorio. Saranno assegnati come prassi alle 12 del 24 giugno, festa di san Giovanni, patrono di Monza, sotto l’arengario. L’orario è alle 12. Fabio Castelli alla memoria, Anna Cavenaghi, Eugenio Galbiati, Tiziana Fedeli, Rosella Stucchi e poi l’associazione Carcere aperto: sono loro i destinatari dei riconoscimenti.
Monza e i Giovannini d’oro: la commissione e le parole del sindaco
“Il Giovannino d’Oro, che vanta una tradizione ultra trentennale, è annualmente conferito a quattro eccellenze cittadine che si sono distinte nel mondo dell’impresa, della cultura, dell’arte, del sociale, dell’educazione, dello sport e in altri ambiti” ricorda l’amministrazione comunale ratificando la scelta della commissione presieduta dal sindaco di turno (in questo caso Paolo Pilotto) e composta da Rosanna Meroni, Laura Morasso, Rosella Panzeri, Vittorio Biassoni, Emanuele Cirillo, e dai consiglieri comunali Martina Sassoli e Tullio Parrella. “In questa edizione, si è eccezionalmente deciso di consegnare cinque Giovannini d’Oro, di cui uno alla memoria, anziché i consueti quattro“.
«La benemerenza è la massima riconoscenza che la città conferisce a chi incarna nel proprio quotidiano il senso civico e contribuisce con il suo esempio a rendere Monza una città migliore – spiega il sindaco Paolo Pilotto – Ancora una volta dedizione, impegno e generosità sono le caratteristiche che legano le persone che saranno premiate. Le molteplici candidature vagliate dalla Commissione confermano la ricchezza della nostra città su questo fronte, da cui scaturisce anche la scelta di consegnare eccezionalmente, nell’edizione 2025, cinque Giovannini d’Oro».
Monza e i Giovannini d’oro: le motivazioni delle benemerenze
Ecco le motivazioni dei Giovannini d’oro diffuse dal Comune.
Fabio Castelli (alla memoria)

Per l’instancabile dedizione al mondo dell’educazione e del volontariato, ha lasciato un segno profondo nella comunità monzese. Scomparso prematuramente a causa di un incidente la scorsa estate, ha speso le sue migliori energie come Direttore Amministrativo delle Scuole Parrocchiali San Biagio e come collaboratore di numerose scuole dell’infanzia e nidi cittadini, distinguendosi per competenza, visione e straordinaria umanità. Accanto alla sua attività professionale, ha svolto per anni servizio volontario nella Croce Rossa di Monza, incarnando con semplicità e dedizione il valore della solidarietà. “Se serve, ci sono” era la frase che lo accompagnava, e che ha saputo onorare fino all’ultimo. Lascia un esempio di cittadinanza attiva, di amore profondo verso la scuola e la sua città e una eredità di bene.
Anna Cavenaghi

Nel suo ruolo di Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di via Correggio ha saputo coniugare competenza, professionalità e disponibilità con profondo senso di impegno civile. Ha trasformato le scuole a Lei affidate, occupandosi con impegno tanto delle opere quanto delle strategie educative, garantendo un presidio di inclusione e accoglienza capace di rispondere con sensibilità e visione alle sfide educative di un quartiere ricco di diversità culturali e sociali. La sua azione educativa si è sempre ispirata al principio che nessuno debba essere lasciato indietro, promuovendo una scuola realmente aperta a tutti, dove ogni alunno possa sentirsi accolto, valorizzato e parte di una comunità. Il suo operato ha avuto un impatto profondo non solo sugli studenti e sulle famiglie, ma sull’intero tessuto sociale del quartiere Cederna/Cantalupo, contribuendo a costruire una cittadinanza più coesa, consapevole e solidale.
Eugenio Galbiati

Con il cuore, prima ancora che con le mani, ha saputo nutrire la sua città. Non solo con i sapori autentici della tradizione brianzola, ma con gesti silenziosi e profondamente umani: pasti caldi per chi non ha nulla, sostegno costante ai più fragili, presenza generosa nei momenti più bui, come durante l’emergenza Covid. Imprenditore appassionato, promotore culturale, uomo dal sorriso contagioso e dallo sguardo limpido, ha fatto della sua vita un esempio di dedizione, accoglienza e amore per Monza. Con semplicità e autenticità, ha reso la solidarietà un ingrediente quotidiano, lasciando un’impronta profonda nel cuore della comunità.
Tiziana Fedeli

Per la dedizione e l’eccellenza professionale dimostrate in oltre quarant’anni di servizio nella sanità pubblica, con particolare riferimento alla cura neonatale presso l’Ospedale San Gerardo di Monza, dove ha rappresentato un punto di riferimento per colleghi e famiglie. Ha saputo coniugare competenza clinica e umanità, contribuendo in modo determinante allo sviluppo di protocolli avanzati per la cura del neonato fragile e alla formazione delle nuove generazioni di medici. La sua attività si è estesa ben oltre l’ambito ospedaliero, attraverso un impegno civico e sociale esemplare: dalla guida del Soroptimist Club di Monza, con progetti a favore delle fasce più fragili della popolazione, alla fondazione dell’Associazione Intensivamente Insieme Odv, che sostiene concretamente la Terapia Intensiva Neonatale e le famiglie dei piccoli pazienti. Per il profondo radicamento nella comunità monzese, per l’impegno costante a favore della salute, della solidarietà e dell’inclusione, e per aver incarnato con coerenza e passione i valori civici più alti, rappresenta un esempio luminoso di cittadinanza attiva.
Rosella Stucchi

Per l’impegno assiduo nel campo dell’educazione, della cultura e della memoria storica, ha segnato profondamente la vita civile e culturale della città di Monza. Insegnante per oltre trent’anni e testimone attiva dei valori della Resistenza, ha saputo trasmettere alle giovani generazioni il senso profondo della democrazia, della pace e della libertà, attraverso un’opera educativa che ha proseguito ben oltre la sua carriera scolastica. Figlia di Giovanni Battista Stucchi, comandante partigiano e figura di rilievo nella storia della Liberazione, Rosella ha custodito e valorizzato la memoria familiare e collettiva, curando la pubblicazione del libro “Tornim a baita” e partecipando a numerosi incontri pubblici e scolastici come testimone diretta degli anni della guerra. Il suo impegno si è concretizzato anche nella lunga presidenza della sezione ANPI “Gianni Citterio” di Monza, di cui oggi è presidente onoraria, e nella sua attiva partecipazione al Museo Etnologico Monza e Brianza, di cui è vicepresidente. Con passione, rigore e dedizione ha contribuito a costruire una coscienza civica fondata sulla memoria, sull’inclusione e sul rispetto dei valori costituzionali.
Il Premio “Corona Ferrea 2025” sarà conferito a Associazione Carcere Aperto
Per oltre trent’anni di impegno silenzioso e costante a favore delle persone detenute nella Casa Circondariale di Monza e delle loro famiglie. L’Associazione ha saputo incarnare i valori della solidarietà, della dignità e del reinserimento sociale, offrendo ascolto, sostegno materiale, orientamento giuridico e occasioni di crescita personale a chi vive la difficile realtà del carcere. Attraverso la presenza settimanale dei volontari, la distribuzione di beni di prima necessità, l’assistenza economica ai più indigenti, l’animazione culturale e le attività di sensibilizzazione, ha costruito un ponte tra il “dentro” e il “fuori”, contribuendo a rendere la nostra comunità più consapevole, inclusiva e giusta. Il Premio Corona Ferrea 2025 è un riconoscimento al valore civile e sociale di questa realtà monzese, che opera con discrezione per restituire speranza e dignità a chi ne ha più bisogno.