Monza: come farsi espellere dai social del Comune

Insulti, turpiloquio, pubblicità e propaganda elettorale: tutti i motivi per cui piazza Trento possono bloccare gli utenti.
Espulsione dai social del Comune
Espulsione dai social del Comune Freepik

Ci vuole poco alla fine: basta postare sui canali social del Comune di Monza un contenuto “illecito o illegale” – e piazza Trento e Trieste fa l’esempio della pedopornografia, ma probabilmente basta molto meno – per essere espulsi istantaneamente da qualsiasi altra azione e bloccati. Nel caso specifico, peraltro, è molto probabile che arrivi anche una denuncia penale, tanto per gradire.
In effetti bisogna essere piuttosto spericolati per compiere un’azione del genere, ma come si dice da queste parti, “cent coo, cent crapp” (i filologi del dialetto lo sapranno scrivere meglio): cento teste, cento crape, per dire che ognuno va per la sua strada, inutile stupirsi.

Monza: social del Comune aperti, ma con garbo

Insomma: nell’epoca delle tastiere facili e leonesche, il Comune di Monza mette qualche paletto nelle regole sui canali dei social network cui non può sottrarsi e imbastisce qualche norma anche per i dipendenti comunali, che insomma sì, i social loro sono loro, ma rappresentano comunque un ente pubblico, quindi non è che tutto vada bene.

Partiamo dagli altri, dai cittadini, monzesi o meno, che decidono di dire la loro attraverso le pagine social del Comune. Suggerimenti sì, segnalazioni anche, ma garbatamente. Perché chi viola le regole, dopo l’approvazione della nuova “Social media policy del Comune di Monza”, rischia di essere bannato in fretta: espulso, cartellino rosso, arrivederci a non molte grazie (al netto di altre eventuali denunce). Per esempio: nel caso di “pubblicazione di un commento o post discriminatorio per genere, razza, etnia, lingua, credo religioso, opinioni politiche, orientamento sessuale, età, condizioni personali e sociali” è prevista l’eliminazione diretta del commento, ma “al quinto caso” dello stesso utente, si passa al “blocco dell’utente”.

Serve meno alla “pubblicazione di un commento o post con insulti o turpiloquio”: torna l’eliminazione diretta del commento, ma basta un secondo caso per il blocco dell’utente dai canali del Comune. Se poi si tratta di una “pubblicazione che abbia un contenuto “politico/propagandistico, commerciale (nel senso di pubblicitario, ndr), violento e volgare, ingannevole o in violazione di diritti di terzi”, si passa come sempre dall’eliminazione diretta del commento, e in questo caso in realtà finisce lì. Ma se si tratta di “pubblicazione di contenuti illeciti e illegali (es: pedopornografia)” il Comune procede una volta di più all’eliminazione diretta del commento” con “blocco immediato dell’utente”, dopo di che l’amministrazione comunale passa alla “segnalazione alle forze dell’ordine preposte”, e insomma sono guai un po’ più grandi.

Monza: sui social il Comune risponde, ma non immediatamente

Il regolamento approvato dalla giunta comunale ricorda che “i profili/pagine ufficiali dell’ente vengono gestiti di norma negli orari di ufficio. Ogni richiesta di informazione e segnalazione degli utenti viene valutata e trasmessa agli uffici competenti o, se opportuno e possibile, gestita direttamente. I tempi di risposta degli uffici competenti possono variare in base alla tipologia di richiesta o segnalazione e secondo la procedura da adottare. La moderazione dei contenuti sui social media dell’ente è finalizzata a garantire un ambiente online sicuro, rispettoso e costruttivo per tutti gli utenti. Ai cittadini che intendono utilizzare lo spazio offerto sui social media istituzionali in maniera attiva, scrivendo commenti, suggerimenti e critiche il Comune di Monza chiede di mantenere un comportamento rispettoso dell’etica e delle norme di netiquette, che contemplano il rispetto degli altri e delle opinioni altrui”.

Monza: monitoraggio dei social del Comune

Il Comune sottolinea poi che lo spazio dei social comunali è un luogo di interesse pubblico e non di casi personali, che non sono accolti, e che i commenti sono moderati preventivamente, “ma il monitoraggio è assicurato ex post” e che per non essere cancellati senza bisogno di essere avvisati basta non scrivere post o commenti “non attinenti rispetto ai contenuti pubblicati dall’ente e off topic” oppure “contenenti dati personali propri o di terzi, soprattutto se sensibili, o altre forme di violazione della privacy, ad esempio con riferimenti a informazioni o fatti personali o altri elementi che potrebbero consentire l’identificazione di persone”. Non sono ammessi nemmeno messaggi “indesiderati di qualsiasi genere inseriti ripetutamente e al fine di disturbare o provocare”; che “che costituiscono pubblicità o promozione di attività commerciali, di prodotti o servizi privati” e che “violano le norme sul diritto d’autore/copyright”.

Vietati, ancora, messaggi con fini elettorali, contenenti insulti, turpiloquio, linguaggio inappropriato, minacce, discriminatori, ingannevoli, allarmistici, illeciti o di incitamento a compiere attività illecite. “In caso di violazione di queste condizioni, il Comune di Monza può utilizzare le funzioni fornite da ciascuna piattaforma per segnalare i contenuti inappropriati, bloccare l’utente in modo temporaneo o permanente e/o segnalarlo ai responsabili della piattaforma e, in caso di mancato rispetto della legge, alle autorità giudiziarie competenti”.

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