Se ne è andata improvvisamente, nella giornata dedicata ai defunti dopo che il giorno precedente aveva sentito alcuni amici. Monza saluta la dottoressa Adele Guffanti, storico oculista, oltre che donna poliedrica, amante della cultura, della musica, dei viaggi e soprattutto del rapporto con la gente. Sabato notte è morta nel sonno la dottoressa che ha curato la vista di intere generazioni di monzesi. Oltre che essere fondatrice delle sezioni locali del Fai, di Italia Nostra, dell’Aido, del Soroptmist. Classe 1927, leone nel segno zodiacale e nella vista, come amava lei stessa ricordare, è stata una dei primi medici in gonnella. Da sempre appassionata di medicina, come raccontò nell’ultima intervista rilasciata al Cittadino nel marzo del 2013 in occasione del sessantesimo anniversario dal conseguimento della laurea, fin dai banchi di scuole aveva le idee chiare e la determinazione per raggiungere i risultati. “La medicina è sempre stata la mia grande passione – rivelò in quell’occasione – Che mi ha trasmesso papà, medico mancato. Mentre mamma per me progettava il diploma e il matrimonio”. Indossato il camice bianco la Guffanti è partita per gli Stati Uniti dove assistette ai primi trapianti di cornea. Una lunga carriera al fianco dei grandi maestri prima nelle corsie del San Gerardo e poi del Buzzi. Una donna che ha dedicato la sua vita, non solo alla medicina. Grande viaggiatrice con passione ci ricordava che “non mi sono mai concessa vacanze ai bagni di Alassio fin da ragazza aspirai a trasferte in Cambogia, Mongolia e Yemen”. Numerosi i riconoscimenti ricevuti nel corso della sua lunga carriera tra quali mostrò con orgoglio quelli alla professionalità assegnategli dal Rotary e dall’Apimo e quello all’operosità scientifica dell’ospedale San Gerardo.