Due diffide in poche settimane inviate dall’amministrazione comunale alla Pro loco Mezzago, per il contenuto di un volantino ritenuto contenente “informazioni non veritiere riferite al Comune di Mezzago”.
La querelle è scattata dopo la pubblicazione del volantino intitolato “Dalla Biblioteca…Alla Concordia” nel quale i volontari dell’associazione hanno voluto raccontare le sfide che ha dovuto affrontare in questi ultimi difficili 2 anni tra i quali anche lo spostamento della loro sede dai locali seminterrati della biblioteca a quella attuale in via Concordia. Proprio il passaggio inerente a questo argomento ha fatto scattare la prima reazione dell’amministrazione comunale.
Nel volantino la Pro loco scriveva che: “Dal giugno 2020, l’amministrazione comunale ha deciso di non rinnovare l’affidamento degli spazi in biblioteca alla Pro Loco – si legge nel testo – indicando l’intenzione di destinarli invece ad altri usi non specificati, né pubblicamente, né privatamente. Questa scelta ha oggettivamente creato un disagio per la nostra associazione, in un periodo già particolarmente delicato, in cui avremmo voluto mettere in campo ancora più iniziative a sostegno della comunità, rispetto a quanto siamo riusciti a realizzare”.
L’amministrazione ha diffidato l’associazione dalla diffusione del volantino, e chiedere una rettifica: “In data 13 ottobre il comune ha inviato a Pro Loco Mezzago una formale diffida a diffondere false informazioni e reiterarne la diffusione, tramite qualsiasi canale digitale o fisico – si legge nel comunicato alla cittadinanza diramato il 3 novembre – invitando il direttivo dell’associazione a porre rimedio, precisando che l’obbligo per Pro loco di lasciare i locali della biblioteca comunale è conseguenza del fatto che, come certificato dall’ufficio tecnico: “I locali seminterrati non rispettano le normative vigenti, e neppure quelle dell’epoca di costruzione per le finalità cui sono stati successivamente destinati, e dunque non risultano agibili””. La mancata rettifica e il fatto che il volantino sia stato rimosso da Facebook ma non dal profilo Instagram della Pro Loco ha spinto l’amministrazione a inoltrare, il 3 novembre, una seconda diffida all’associazione.
«Ci spiace che si sia creato un malinteso ma non era assolutamente nostra volontà far polemica – la spiegazione del presidente Pro loco Pierantonio Re Cecconi -. L’obiettivo era quello di informare che nonostante il cambio di sede le nostre attività vanno avanti. Abbiamo sin da subito deciso di non divulgare il volantino ed eliminato il post su Facebook ma ci è scappato quello su Instagram. Siamo dispiaciuti perché non è nostra volontà essere antagonisti dell’amministrazione comunale. Il nostro obiettivo è quello di organizzare iniziative e valorizzare il territorio».
A stretto giro dalla pubblicazione della comunicazione dell’amministrazione è arrivata anche la reazione del gruppo di minoranza, Mezzago Democratica, intervenuta sia per stigmatizzare gli atti dell’amministrazione sia per quanto riguarda la questione agibilità dei locali della biblioteca: “La notizia della “diffida” che l’Amministrazione Rivabeni ha rivolto alla Pro Loco, è un fatto di enorme gravità sotto diversi aspetti. – si legge -. Il primo, e più grave, è la censura. Ed è grave per la sproporzione di potere che c’è tra l’Amministrazione Comunale e Pro Loco. In una comunicazione con cui Pro Loco presentava ai cittadini attività ed eventi, l’associazione informava del cambio di sede, dovuto alla mancata concessione degli spazi del seminterrato della Biblioteca, occupati per circa 20 anni. È un fatto, non un’opinione, che nell’ultimo anno e mezzo l’Amministrazione non abbia fatto nulla per ripristinare la sede Pro Loco e la funzionalità degli spazi”.
Per quanto riguarda l’agibilità di questi ultimi Mezzago Democratica dice: «Su questo punto ci preme ribadire che quanto ripete l’Amministrazione Rivabeni sull’agibilità dei locali è una verità estremamente parziale. Il sindaco si limita, colpevolmente, a ripetere le poche righe delle conclusioni di una relazione che dice molto altro. La situazione autorizzativa e di agibilità dei locali seminterrati prima destinati a Pro Loco e Ludoteca, è la medesima di quella di Spazio Giovani: questo è scritto nella relazione citata solo parzialmente. L’unico aspetto mancante per questi due locali è la richiesta di uso in deroga dei seminterrati, necessaria per i locali seminterrati dove si svolge attività lavorativa. Questo adempimento deriva da una norma del 2008, data successiva all’inizio di utilizzo dei locali di Pro Loco e Ludoteca che equipara, dal punto di vista della sicurezza, l’attività delle associazioni a quella di un comune luogo di lavoro. Questo adempimento, in capo ad Ats, non va richiesto dal proprietario, in questo caso il Comune, ma dal legale rappresentante dell’associazione che usa lo spazio. Nel caso di Spazio Giovani, questo adempimento è stato svolto dalla cooperativa che gestisce il servizio. Ci risulta che né all’Associazione Pollicino per la Ludoteca, né alla Pro Loco sia stato richiesto di provvedere a regolarizzare questo aspetto: e questo ancora per dire che la volontà dell’Amministrazione di risolvere la questione e far continuare attività sociali più che decennali, non c’è mai stata».