Domenica 4 dicembre Renzi ha annunciato le dimissioni dopo la caporetto referendaria, ma solo tre giorni è arrivato il colpo di coda che ha tolto di mezzo molti sospetti arrivati dopo le firme del Patto per Milano e del Patto per la Lombardia: il Cipe, il Comitato interministeriale di programmazione economica, ha approvato i due accordi che portano sul territorio rispettivamente 110 milioni di euro e 718 milioni.
C’è molto, lì dentro, moltissimo, ma soprattutto ci sono le risorse per completare la M1 fino a Bettola, alle porte di Monza, e finanziare la progettazione della M5 fino alla Villa reale, «l’unica grande opera del mio programma», aveva detto il sindaco di Milano Beppe Sala giusto dieci giorni fa in sala Maddalena.
Traduzione: dei 110 milioni destinati al Patto per Milano dal governo 16 sono destinati al prolungamento della lilla dentro la città di Monza a partire da Bignami, che è oggi il capolinea. Il percorso è ormai noto, anche se ancora suscettibile di modifiche: la lilla dovrebbe incrociare la rossa a Bettola e poi proseguire all’interno della città come un punto di domanda, così come rivelato nei mesi scorsi dal Cittadino, toccando viale Campania, la stazione Fs, Monza centro, la Villa reale, l’ospedale San Gerardo e il polo provinciale di via Montevecchia.
«Era necessario che queste risorse fossero approvate subito – ha dichiarato l’assessore milanese Marco Granelli a Repubblica nei giorni scorsi – perché questo ci permette di iniziare le progettazioni. Adesso il percorso per arrivare ai cantieri è reale».
Palazzo Marino conta di dare gli incarichi in poche settimane ed arrivare al progetto vero e proprio entro un anno e ha già convocato una riunione per questa settimana con i tecnici della società Metropolitana milanese. Nel frattempo si apre la partita dei finanziamenti per la realizzazione dell’opera.
«Il Cipe ha approvato il Patto per la Lombardia» ha scritto anche Regione Lombardia nel fine settimana, dopo avere avuto la notizia da Roma: «Esprimo grande soddisfazione – ha detto il presidente Roberto Maroni – perché l’approvazione da parte del Cipe del Patto per la Lombardia è l’atto finale, che garantisce che tutte le risorse previste dal Patto stesso rimarranno in Lombardia e che le opere citate si faranno tutte».
«Si tratta del passo concreto che dà il via alla fase applicativa dei due patti siglati nelle settimane scorse con Regione Lombardia e Comune di Milano» ha dichiarato anche l’ormai quasi ex ministro Maurizio Martina.
La seduta del primo dicembre del Comitato interministeriale per la programmazione economica ha riversato risorse anche in altre città e regioni: 723,55 milioni di euro al Patto per il Lazio e 110 milioni a testa alle città metropolitane di Firenze, Genova, Venezia.