Meda: addio all’ex comandante della polizia locale

Addio a Mario Marsili. Per lunghi anni aveva prestato servizio alla Polizia Locale di Meda, si era congedato da comandante negli anni Novanta
Polizia locale
Polizia locale Fabrizio Radaelli

Era soprannominato “viso d’angelo” dai suoi colleghi nei lunghi anni in cui ha prestato servizio alla Polizia Locale di Meda dal cui corpo si era congedato da comandante negli anni Novanta. Era nella sua abitazione, Mario Marsili, quando il suo cuore si è fermato nella mattina del solstizio d’estate. Il funerale si è svolto nel pomeriggio di giovedì 23 giugno nella chiesa di Santa Maria Nascente, celebrato da don Fabio Ercoli, presenti anche tre agenti della Polizia Locale. Ha lasciato nel rimpianto la moglie Fernanda, le figlie Antonella, Marcella e i nipoti Federico, Debora, Sara e Lorenzo. La salma riposa nel camposanto locale.

Meda Mario Marsili

Addio all’ex comandante della polizia locale: vinse il concorso nel 1966

Mario Marsili, 82 anni, era nato a Sassoferrato, in provincia di Ancona il 14 luglio 1939, prima di giungere a Meda nel 1966 come vincitore di concorso per vigile urbano, aveva trascorso tre anni nella Guardia di Finanza nella caserma di frontiera sul monte Bisbino, e prima ancora aveva lavorato a Parigi alla Citroen. Durante gli anni da vigile urbano era riuscito a laurearsi in architettura al Politecnico di Milano nel 1982, tanto da lasciare la divisa e sempre all’interno del comune di Meda occuparsi di urbanistica e capo settore dell’ufficio ecologia. Poi per un vuoto alla guida dei “ghisa” era stato richiamato diventandone il comandante. Con la consorte Fernanda si era legato in giovane età, un amore vero, intenso e durato a lungo.

Addio all’ex comandante della polizia locale: un ricordo

Marsili è ricordato come una persona sempre ligia al suo dovere. È stato un nonno orgoglioso dei suoi nipoti per i quali era sempre disponibile, tanto da accompagnarli a scuola, in palestra alle partite e a giocare con loro. Era affascinato dalla tecnologia che avanzava perché amava stare al passo coi tempi e chiedeva sempre ai suoi nipoti di fargli apprendere tutte le novità. Il gioco delle bocce era la sua passione, oltre alle lunghe passeggiate in montagna. A chi gli chiedeva consigli era sempre ad ascoltare e suggerire ma senza mai essere invadente. Un collega della Polizia Locale che è stato alle sue dipendenze, Oreste Morano, l’ha ricordato così: “Era una persona bravissima, una persona squisita, a modo, dolce di carattere col quale l’intesa era immediata, una di quelle persone rare a trovare nei panni di superiore”.