Matteo Brambilla, il brianzolo che vuole conquistare Napoli con 8mila euro

Volata finale per il monzese candidato sindaco per il Movimento 5 stelle a Napoli: una campagna elettorale con 8mila euro, un programma in venti passi, l’obiettivo di arrivare al ballottaggio.
matteo brambilla napoli
matteo brambilla napoli Massimiliano Rossin

«Abbiamo tanti progetti per Napoli, una città in cui non sono nato ma che ho scelto anni fa» scrive su Facebook, ribadendo un refrain elettorale con cui cerca di scacciare anche l’eventuale diffidenza dei napoletani per un brianzolo. Matteo Brambilla, l’ingegnere monzese e juventino che sta cercando di prendersi la città del Vesuvio per il Movimento 5 Stelle è all’ultimo miglio prima delle elezioni. « Come io l’ho scelta vorrei che nessun napoletano fosse costretto a scappare via da qui. Napoli ha risorse umane e culturali incredibili che devono solo essere messe in luce. Scriviamo insieme una nuova pagina per la nostra città» dice il candidato

Il Brambilla (per metterci l’articolo che gli affibierebbero da queste parti) ha deciso con il Movimento di giocarsela a sorpresa: niente manifesti elettorali, campagna elettorale pagata in tutto 8mila euro, venti progetti per far ripartire la città. Niente inceneritori, per esempio, una nuova regia per la mobilità della città, una sistemata alle casse del palazzo, i vigili di quartiere. Li chiama passi, Brambilla, che nei giorni scorsi ha risposto a una serie di domande del quotidiano Avvenire, in cui dice tra l’altro che «per lo stadio San Paolo la nostra scelta privilegiata è quella della ristrutturazione a carico del comune e di un adeguamento del canone di utilizzo da parte della Società sportiva calcio Napoli» e in cui sottolinea che non vuole l’esercito in città.

A cosa punta? Al ballottaggio, in una sfida in salita contro Luigi De Magistris, Gianni Lettieri, Valeria Valente, per citare solo i candidati più accreditati di risultati solidi: negli ultimi sondaggi resi prima dello stop alla pubblicazione, due settimane fa (per esempio quelli di Demos & Pi di Ilvo Diamanti per Repubblica), il sindaco uscente era dato sopra il 40%, poi l’uomo di Forza Italia, il brianzolo e la candidata del Pd in rapida sequenza ma tutti sotto il 20%. Nel caso di ballottaggio con De Magistris Brambilla era allora accreditato di circa il 35% delle preferenze.