Marcia delle scuole per la pace a Usmate Velate: la polemica di Fdi, lo stupore del Pd

Bambini in marcia per la pace: a Usmate è polemica sollevata da Fdi per l'iniziativa delle scuole. Lo stupore del Pd.
Una marcia della pace- foto d’archivio
Una marcia della pace- foto d’archivio

Bambini in marcia per la pace. E finché sono quelli dell’istituto comprensivo “Lina Mandelli”, l’iniziativa può magari non essere condivisa da tutti, ma nulla vieta. Il problema per qualcuno nasce quando l’evento, promosso dall’istituto insieme al Comune di Usmate – Velate vuole coinvolgere anche i piccoli dai tre ai sei anni delle paritarie Sant’Anna e Fracaro. La notizia ha fatto subito il giro del paese: far partecipare a una manifestazione per la pace dei piccoli davvero un po’ troppo piccoli non è stato gradito secondo il commento di Vanessa Amati, consigliere di Fratelli d’Italia, ma prima ancora mamma con una lunga tradizione famigliare proprio all’asilo Fracaro.

Marcia delle scuole per la pace a Usmate Velate: levata di scudi di Vanessa Amati

Che ha preso carta e penna annunciando non solo la rinuncia ad iscrivere la figlia, ma anche a partecipare al prossimo open day: «Ritengo che bambini di 3 o 6 anni non possano comprendere concetti astratti come la pace o messaggi simbolici che, nella percezione pubblica, possono assumere anche una valenza ideologica o politica – ha scritto – Proprio per questo motivo, la mia decisione nasce da una profonda delusione.A questa età la scuola dovrebbe porsi come ambiente neutrale, sereno e concentrato sullo sviluppo cognitivo, relazionale ed emotivo dei piccoli, non come luogo di esposizione o partecipazione a iniziative che esulano dalla loro comprensione e dal mandato educativo dell’infanzia. Ritengo inoltre che, essendo la vostra una scuola privata, sia ancor più necessario mantenere una posizione di assoluta neutralità e indipendenza, lontana da qualunque iniziativa che possa essere interpretata come politica».

Marcia delle scuole per la pace a Usmate Velate: lo stupore del Pd provinciale

Una posizione accolta con stupore dal Pd provinciale: «La motivazione della rappresentante di Fratelli d’Italia sarebbe che “bambini di 3 o 6 anni non possano comprendere concetti astratti come la pace” ed inoltre che la scuola dovrebbe “mantenere una posizione di assoluta neutralità”», osservano i Dem. 

«Riteniamo davvero assurdo che si possa sostenere un atteggiamento di neutralità rispetto alla pace – affermano Lorenzo Sala, segretario provinciale del PD Monza Brianza e Vincenzo Di Paolo, responsabile Enti Locali e capogruppo in Provincia per Brianza Rete Comune – Ci chiediamo se, secondo la consigliera Amati, si debba rimanere neutrali tra la pace e la guerra. Eppure una consigliera comunale dovrebbe conoscere bene l’art. 11 della nostra Costituzione che esprime chiaramente il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli».

Marcia delle scuole per la pace a Usmate Velate: «Ma che paura può mai fare la pace?»

«Le forze di destra a Usmate Velate sembrano volerci mettere in guardia dal trasmettere ai bambini i valori della pace! Forse la pace è diventato un elemento divisivo? Non dovrebbe costituire piuttosto il presupposto del vivere civile e democratico della nostra società e del mondo? Che paura può generare la partecipazione di bambini a una marcia per la pace – si chiede Vincenzo Di PaoloParlano di indottrinamento alla pace, ma se per indottrinamento alla pace si intende un sistema educativo che trasmetta alle bambine e ai bambini i valori del rispetto, della tolleranza, della fratellanza umana, della solidarietà, dell’uguaglianza e del diritto, allora sì, lo confessiamo: noi siamo per questo indottrinamento. Ci spieghino i consiglieri comunali della destra quali sono i valori che vorrebbero trasmettere alle giovani generazioni».

«Condividiamo il pensiero espresso dal gruppo di maggioranza di Usmate Velate – aggiunge Lorenzo SalaQuello che coinvolgerà le scuole del territorio è un momento di comunità di assoluto valore che, in una situazione mondiale dove la guerra, la violenza, la sopraffazione sembrano prevalere, segna una chiara presa di posizione e un messaggio di speranza per il futuro. Sono sempre più le voci come quella del Cardinal Zuppi che invocano la pace come un processo continuo che inizi nelle scuole e nelle comunità. La destra è accecata dal proprio impianto ideologico, ma che paura può mai fare la pace?».

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