Continua la protesta di Mirko Damasco davanti all’ospedale San Gerardo di Monza, per chiedere la riapertura dei reparti ai famigliari dei pazienti ricoverati.
A cinque giorni dall’avvio del sit-in, lo scorso 20 gennaio, ha annunciato la manifestazione (approvata dalla Questura) che si svolgerà sabato 29 gennaio, a partire dalle 15.30, davanti ai cancelli dell’ospedale.
«Nessuna emergenza può impedire la relazione tra una persona ricoverata in ospedale o un ospite di una rsa o rsd e i suoi cari – ribadisce Damasco, presidente della onlus Salvagente Italia – La relazione è cura al pari della terapia farmacologica. Come non smetti di somministrare una medicina necessaria, così non si può interrompere il rapporto tra degenti e famiglia. In caso di emergenza è certamente opportuno rafforzare la sicurezza con regole di accesso stringenti, ma mai in alcun caso deve essere consentito chiudere gli ingressi ai famigliari».
In attesa della manifestazione di sabato 29 gennaio, il team scientifico dell’associazione Salvagente sta stilando un protocollo di sicurezza destinato proprio alle direzioni sanitarie, per dimostrare come sia «possibile e necessario mantenere aperti i reparti degli ospedali e le residenze per anziani e disabili».
Il testo, non ancora ultimato, sarà poi presentato in occasione di un convegno online che la onlus sta preparando, e che si svolgerà da remoto nel mese di febbraio.
«Speriamo anche che l’emendamento presentato da Italia Viva su nostra indicazione venga approvato dal Governo – continua Damasco – Chiediamo che venga tolta la discrezionalità ai direttori sanitari di chiudere l’ingresso agli esterni. Deve passare il messaggio fondamentale che visitare un famigliare ricoverato o un anziano in rsa o un disabile non è un favore che viene concesso ma un diritto che non può essere cancellato in nessun caso».