Lissone: il Consiglio di Stato congela l’appalto per la gestione dell’illuminazione pubblica

Tutto fermo, e per mesi: l’appalto per la gestione dell’illuminazione pubblica di Lissone è sospeso perché il Consiglio di Stato ha accolto un ricorso sull’aggiudicazione. Nel frattempo il Comune pianifica un servizio di pronto intervento.
Lampioni spenti
Lampioni spenti fabrizio radaelli

Illuminazione pubblica di Lissone: il Consiglio di Stato accoglie la sospensiva chiesta da una società contro l’assegnazione dell’appalto. È la decisione che spiazza l’amministrazione comunale che avrebbe voluto evitare nuove lungaggini legali e invece tutto è bloccato. Il Comune corre ora ai ripari e prepara un servizio di “pronto intervento” per fare fronte alle emergenze.

Il Consiglio di Stato il 21 gennaio con un’ordinanza ha sospeso l’esecutività dell’assegnazione del bando a Enel Sole come richiesto da Citelum (società francese del gruppo EDF) e ha fissato al contempo l’udienza pubblica per la discussione del ricorso nel merito al 13 maggio, cui faranno seguito o la sentenza definitiva (e la conseguente aggiudicazione del servizio) o una ulteriore fase di verifica.

Per ovviare ai possibili ritardi nel processo di efficientamento degli impianti di illuminazione, il Comune di Lissone valuterà a partire dal mese di febbraio l’attivazione di un servizio di pronto intervento a cui i cittadini potranno rivolgersi per segnalare guasti o malfunzionamenti della pubblica illuminazione. Nei prossimi giorni il Comune valuterà la gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria fino all’assegnazione della gara d’appalto, anche individuando (mediante appalto) figure specializzate di pronto intervento. Contestualmente, verranno resi noti alla cittadinanza tutti i canali comunicativi a disposizione per poter avanzare le segnalazioni.

Il servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria riguarderà i guasti sugli impianti di illuminazione, con la possibilità per tutti i cittadini di segnalare eventuali malfunzionamenti (pali della luce con lampade spente o intermittenti, interi impianti spenti con vie totalmente al buio).

«Il ricorso al Tar della Lombardia e il successivo grado di giudizio dinanzi al Consiglio di Stato stanno purtroppo ritardando il via ai lavori per la riqualificazione dell’illuminazione pubblica, un’esigenza ormai non più rinviabile – affermano il sindaco Concettina Monguzzi e Marino Nava, assessore con delega alla Città Vivibile – è importante sottolineare che tali ritardi non sono direttamente dipendenti dall’amministrazione comunale dal momento che il Comune ha agito in maniera limpida e trasparente affidando l’aggiudicazione del bando alla Centrale unica di committenza provinciale di Monza e Brianza. Lo stop attuale non è quindi in alcun modo riconducibile al Comune, che si trova oggi in una situazione di stallo indipendente dalle proprie volontà»”.