«La notizia che lo stabile dell’ex clinica Santa Maria di via Settembrini sia stato acquisito dal comune di Seregno è una di quelle notizie che rallegrano la giornata – ha esordito il dirigente scolastico del liceo Parini, Gianni Trezzi – soprattutto pensando alle fatiche dei mesi trascorsi e a quelli che devono venire. Se l’amministrazione comunale deciderà di destinare lo stabile ad uso scolastico la notizia si trasformerà in ottima e forse epocale per la scuola brianzola, non solo seregnese, perché potrebbe diventare la futura sede del liceo “Giuseppe Parini” che da decenni – essendo diviso in tre plessi su due Comuni – sta cercando per ora inutilmente una sede propria adatta a un istituto che è tra i più grandi della provincia con le sue 59 classi con ben 1.400 alunni in totale». Così il mondo scolastico seregnese si muove, proponendo una soluzione per l’immobile passato recentemente di mano, dall’Inps al Comune di Seregno, per una somma determinata da una perizia ufficiale dell’Agenzia del Territorio,per 332 mila euro.
Il dirigente di via Gramsci con giustificato ottimismo ha aggiunto: «Chissà che non sia la volta buona per individuare l’edificio che possa finalmente ospitare il nostro liceo in una sede dignitosa. Sarebbe un segno di grande lungimiranza dei decisori politici e premierebbe l’impegno quotidiano di migliaia di docenti, alunni e genitori che si sono impegnati moltissimo per fare crescere la nostra scuola».
Trezzi più volte in passato ha formulato proposte, sia all’ente provincia di Monza e Brianza che all’amministrazione comunale affinché il suo istituto possa essere riunito in un’unica sede e non sparso in tre plessi diversi. «A metà anno, al termine del primo lockdown – ha continuato – il governo aveva posto il tema della scuola al centro del dibattito politico dichiarando che ci sarebbero state risorse per la ristrutturazione delle scuole esistenti, spesso obsolete e poco sicure, nonché per progettarne e costruirne di nuove. I sindaci dovrebbero avere fondi dedicati a disposizione e giovarsi di procedure semplificare per velocizzare l’affidamento dei lavori. Un’occasione da non perdere. Se non si mette mano alla questione dell’edilizia scolastica oggi, quando mai ricapiterà? E prendo a prestito il titolo del famoso romanzo di Primo Levi per affermare: se non ora quando?».
In conclusione il preside del liceo ha ripreso un concetto già espresso in passato. «Seregno dovrebbe farsi promotore a livello provinciale, magari in partenariato con Lissone e Desio, di una proposta per mettere finalmente mano ad una programmazione territoriale dell’edilizia scolastica in cui si integrino le necessità delle scuole di base :primaria e media, e quelle degli istituti superiori, perché non ha più senso che i comuni dove sono ubicati gli istituti superiori pensino solo alle scuole di base».n