L’Aurora compie 100 anni: pellegrinaggio a Roma per ritirare la Stella d’oro al valore sportivo

Aurora Desio ha compiuto 100 anni e lo ha festegiato con un pellegrinaggio a Roma in piazza San Pietro e per ritirare la Stella d'oro dal Coni
Il direttivo dell’Aurora Desio

Cento anni di passione per lo sport. Compie cent’anni l’unione sportiva Aurora Desio. Era il marzo 1922 quando Mario Mariani, uno studente del collegio arcivescovile Pio XI, formò una squadra con alcuni coetanei e iscrisse una squadra a un concorso ginnico riservato ai collegi scolastici. La squadretta dell’alunno Mariani si chiamava Aurora: un nome che lui ritenne degno di una società sportiva. I colori sociali furono fin da subito il blu e l’arancio, abbinati al bianco e al rosso: lo stemma della città. Il Mario dell’Aurora – come poi Mariani sarebbe stato sempre chiamato – si rivelò fin da subito un dirigente sportivo con una forte personalità e la società che aveva creato rispecchiò il suo carattere, rivelandosi volitiva e piena di entusiasmo.

L’Aurora compie 100 anni: sabato gli atleti sono partiti per Roma in bici

Per celebrare il traguardo dei cento anni oggi, sabato 11 giugno alle 8 in punto, otto atleti sono partiti da piazza Conciliazione. In sella alle loro biciclette, Claudio Brugnerotto, Giovanni Natuzzi, Diego Colombo, Franco Crea, Angelo Meda, Matteo Fumagalli, Marco Donghi e Pierluigi Mangione sono partiti alla volta di Roma e giovedì raggiungeranno piazza San Pietro. «Un viaggio altamente simbolico – spiega il presidente, Daniele Brugora -. A Roma c’è il papa e dopo cento anni l’Aurora è rimasta fedele ai suoi valori cristiani. Nella Capitale c’è anche il Coni, che nel marzo scorso ha assegnato all’Aurora la stella d’oro per alti meriti sportivi. Ora andremo idealmente a ritirarla».

L’Aurora compie 100 anni: un secolo di grandi campioni

«La storia di questa società sportiva – aggiunge il presidente onorario, Claudio Brugnerotto – è legata ancora oggi ad alcuni straordinari campioni come il desiano Anselmo Citterio, medaglia d’argento alle olimpiadi del 1948 a Londra. O a Tino Oriani, campione italiano su pista in velocità categoria allievi dal 1952 al 1956 o ad Antonio Domenicali, campione olimpionico a Melbourne nel 1956. E come non parlare di Ernesto Colnago e Alberto Morellin». Il nome dell’Aurora fu a lungo legato al cavalier Giuseppe Brollo. L’illuminato imprenditore, che aveva una grande azienda di profilati metallici a Desio, fu a lungo il suo sponsor. Aurora ancora oggi a Desio vuol dire semplicemente passione per lo sport. Anche oggi, che non c’è più una sola Aurora. All’inizio la sede fu aperta nel grande cortile della cascina Santa Caterina (non lontano dall’attuale sede del Banco Desio). Poi, dai primi anni Cinquanta del secolo scorso, si è spostata in via Garibaldi. Nella società sportiva da sempre si respira un’aria di famiglia: con i figli che, diventati grandi, prendono il posto dei padri.

L’Aurora compie 100 anni: oltre al cicilismo anche basket, calcio e bocce

Così è stato fin dall’inizio: «La dimensione sociale – prosegue Brugora – è la nostra forza e la nostra linfa vitale. Così era già all’inizio quando i genitori aiutavano i ragazzi nelle loro attività e al sabato sera si davano tutti da fare, pulendo il grande cortile, tirando sotto i portici gli attrezzi agricoli per permettere, alla domenica, i giochi sportivi regolamentari ai quali non mancava la preventiva segnatura delle corsie e del campo con la calce». Da sempre la passione per lo sport si è declinata su più fronti. Come il gruppo esploratori Everest, con a capo Luigi Caspani, che creò la sezione alpinistica. Poi si aggiunge il gruppo la Podistica, e ancora le bocce. Un grande passo fu la creazione dell’Aurora calcio e dell’Aurora basket, che hanno intrapreso percorsi autonomi ma senza mai dimenticare i valori nativi.