L’antimafia sequestra un ristorante a Lissone e un negozio a Monza

La Direzione Investigativa Antimafia di Milano ha posto sotto sequestro preventivo il ristorante “Mr Cicciò” sulla superstrada Valassina, a Lissone, di proprietà di un 50enne calabrese e un negozio di calzature a Monza intestato alla figlia.
Un menù del ristorante
Un menù del ristorante

La Direzione Investigativa Antimafia di Milano ha posto sotto sequestro,venerdì, il ristorante “Mr Cicciò” sulla superstrada Valassina, a Lissone. Il provvedimento, un sequestro di tipo preventivo, è stato disposto dal Tribunale di Milano. Il noto locale brianzolo risulta di proprietà di un imprenditore di origine calabrese, ritenuto “contiguo” alla malavita organizzata, a cui la Dia ha sequestrato altri beni.

Oltre all’attività ben avviata di ristorazione a Lissone, sono stati sequestrati due immobili a Sovico, dove l’imprenditore vive, un’attività commerciale di Monza, numerosi conti correnti, tre autovetture e alcune opere d’arte di valore (detenute presso l’abitazione) per un valore stimato complessivo di oltre un milione di euro. In base a quanto comunicato dalla Dia di Milano, l’imprenditore, che vive da tempo in Brianza, è originario di Vibo Valentia, in Calabria. Risulta già noto alle forze dell’ordine per associazione a delinquere di stampo mafioso e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Dalla Calabria, l’uomo, 50 anni, si è trasferito al Nord Italia. La sua sarebbe stata quasi una “fuga” dalla terra d’origine, nel tentativo di rifarsi una vita. È arrivato quindi in Brianza con la famiglia. E qui ha avviato una fiorente attività nel mondo della ristorazione e del commercio. Oltre al noto locale lissonese, la Dia gli ha sequestrato, sempre preventivamente, anche un negozio di calzature a Monza che, in base a quanto riferito dagli investigatori, era gestito dalla figlia. E anche auto, opere d’arte di valore e conto correnti. Beni per oltre un milione di euro.